RELIGIOSITA’
– Un culto antichissimo quello di San Sebastiano Corianese. Tante le parrocchie che lo festeggiano con profonda devozione. Nella chiesa di Coriano il giorno della sua commemorazione, il 20 gennaio, in onore del patrono, viene concelebrata una santa messa da tutti i sacerdoti delle parrocchie corianesi, alla presenza delle massime autorità comunali e deposta una corona di fiori rossi alla sua statua posta in piazza Don Minzoni.
Sant’Ambrogio è stato il massimo biografo di san Sebastiano. Sembra che nacque a Milano da genitori francesi. Secondo la leggenda il santo visse quando l’impero era guidato da Diocleziano. Divenuto alto ufficiale dell’esercito imperiale, fu il comandante della prestigiosa prima coorte della prima legione, di stanza a Roma per la difesa dell’Imperatore. Quando Diocleziano che aveva in profondo odio verso i fedeli a Cristo, scoprì che Sebastiano era cristiano esclamò: “Io ti ho sempre tenuto fra i maggiorenti del mio palazzo e tu hai operato nell’ombra contro di me.”; fu quindi da lui condannato a morte, trafitto da frecce. Sempre secondo la leggenda, dopo questo martirio fu abbandonato perché i carnefici lo credettero morto, ma non lo era, e fu amorevolmente curato e riuscì a guarire. Cercando il martirio, sarebbe ritornato da Diocleziano per rimproverarlo e questi avrebbe ordinato di flagellarlo a morte, per poi gettarne il corpo nella Cloaca Maxima.
Sebastiano viene raffigurato solitamente trafitto da frecce. La salma venne recuperata e sepolta nelle catacombe. E’ protettore dei vigili urbani, dei tappezzieri.
La chiesa del patrono danneggiata nel ’44 e demolita
– L’altra piccola chiesa oggi perduta si trovava nel centro abitato, lungo la strada che dal castello porta alla piazza dell’attuale Comune. E’ stata di proprietà pubblica sino l’inizio del Novecento e nei secoli ha assunto il ruolo di “simbolo” della Comunità laica, essendo dedicata a san Sebastiano il Patrono municipale presente anche nelle altre “ville” o appodiati dipendenti da Coriano con oratori o altari dentro le parrocchiali.
L’edificio, attiguo ai locali dell’antico ospedale per pellegrini, sembra debba la sua costruzione ad un voto della popolazione per lo scampato pericolo durante la pestilenza del 1347, come scrive don Bertozzi intervenendo, a proposito del dibattito sulla sua ricostruzione, con un articolo sul bollettino parrocchiale “La voce del parroco” del 25 marzo 1951. Dalla fondazione della chiesa il Comune ha provveduto ad ogni spesa, aiutato dai lasciti di numerosi cittadini e quindi dalle rendite di molti poderi. Negli ultimi secoli di vita la chiesa di san Sebastiano era dotata di campanile, suppellettili, quadri ed alcuni altari; vi si manteneva un sacerdote, stipendiato dal comune prima che l’oratorio venisse ceduto alla parrocchia diventandone “succursale” distaccata dal controllo dell’ente locale. Gravemente danneggiata nel settembre del 1944, la chiesetta venne demolita definitivamente nel dopoguerra.
(Tratto da “Parrocchie e chiese nel corianese”
di Maurizio Casadei e Alessandro Buda)