LETTERA AD UN AMICO
di Cecco
– Caro Alessandro Bondi, ti scrivo questa lettera aperta per raccontare i miei pensieri. Chiarisco subito che rispetto il vincitore delle primarie, Piero Cecchini, e che le cose che dico non vogliono essere minimamente considerate come una critica alla sua persona.
Hai sempre detto che ti piacciono le “sfide impossibili”. Quella delle primarie del centrosinistra è stata una di queste (Cecchini circa 1.100 suffragi, tu circa 700). Ma le tue sfide impossibili hanno sempre grande dignità: quella di chi rifiuta di stare dalla parte del più forte, che abbraccia senza indugi la bandiera degli ideali, delle minoranze animate dal desiderio di cambiamento, di pulizia e di regole. Chi si fa paladino incorruttibile, come te, delle istituzioni, della legalità, della trasparenza, della partecipazione e del merito, forse risulta un po’ fastidioso in un mondo abituato a sgomitare nel più bieco individualismo per cercare tutti i mezzi e mezzucci per risolvere i problemi della propria vita.
Caro Alessandro, a Cattolica, ma non solo, tu sei veramente stimato da tanti, ma non da troppi. Il tuo spirito di servizio nell’azione politica, la tua pulizia morale e la tua incontestabile bravura e competenza, suscita anche diffidenza e invidia. Perfino nel tuo Arcobaleno qualcuno ti ha attaccato perché hai rifiutato di fare il killer del Pd e di conseguenza di tutto il centrosinistra. Hai rifiutato l’idea dell’essere di un contro fine a se stesso basato su risentimenti. Perché tu hai un’idea propositiva dell’impegno politico e sociale, hai sempre sostenuto un progetto che deve unire sensibilità anche diverse per il bene comune, in questo caso Cattolica e la sua crescita civile e sociale.
Hai avuto la forza e la sensibilità di rimetterti ancora in gioco con la tua faccia per riunificare il centrosinistra. Proprio tu che per anni in Consiglio comunale hai messo a nudo tutte le pochezze di una giunta guidata dal suo maggior partito: il Pd. Proprio da alcuni dei loro esponenti hai subito attacchi inenarrabili non solo sul piano politico, giustificabili, ma anche sul piano personale, sempre ingiustificabili. Hai detto: “Questo conta poco, l’importante è creare una forte coalizione per dare un buon governo alla città”.
Poi sono arrivate le primarie, pur nella generale correttezza, non è mancata anche qui qualche macchinetta del fango azionata da qualche militonto del Pd che non fa onore né al suo partito né al vincitore delle primarie. Paradossalmente sei passato da “fascista” (dal 2004 al 2009) a “comunista”. Proprio tu che non hai mai avuto una tessera di partito in tasca e che sei espressione di una cultura laica, europea e progressista amante della nostra Carta costituzionale. La miseria morale non ha limiti.
Eppure, sapendo tutto ciò, caro Alessandro hai detto che “sono piccole cose e che adesso bisogna stare tutti uniti per vincere le elezioni e non lasciare campo libero al centrodestra”. Sapranno prima o poi apprezzare alcuni di quei militonti il tuo stile? Oppure pensano di essere sempre i più furbi?
Caro Alessandro, tu hai onorato queste primarie al meglio perché hai portato vitalità, perché credi veramente nella partecipazione democratica dei cittadini. Hai convinto con entusiasmo (insieme ai tuoi alleati) circa 500 persone nuove e conquistato circa 200 voti dall’elettorato del Pd. Non è bastato, ma hai dato una lezione, che pur sapendo di essere il Davide contro il Golia, hai voluto, strappando queste primarie, dare slancio a tutto il centrosinistra, Pd compreso, per ritessere i contatti con tanti cittadini delusi e schifati dalle ultime due amministrazioni comunali.
Hai parlato con tante persone, hai ascoltato tutti, hai preso cura dei loro problemi e perplessità; ma soprattutto hai sostenuto quattro confronti pubblici col tuo avversario alle primarie, incantando le platee, rispondendo puntualmente alle domande con una competenza a 360° e tanta gentilezza. Eppure ancora una volta, lasciamelo dire, non ha vinto il merito. Ancora una volta ha vinto l’appartenenza partitica, spesso cieca, e non la competenza.
Ancora una volta molti del Pd che hanno fatto quadrato attorno al loro candidato (ma soprattutto attorno al loro simbolo di partito), non hanno capito la gravità della situazione cittadina, della debolezza di quel partito che è visto come il responsabile di tutti i guai e sottovalutando l’agguerrita coalizione di centrodestra di Cono Cimino. Molti del Pd non hanno capito che tu rappresentavi il cambiamento vero, anche per lo stesso Pd, che incarnavi quella discontinuità necessaria per riconquistare l’elettorato deluso del centrosinistra, e non solo. Non hanno capito che con un candidato targato Pd il centrodestra potrà agevolmente scaricargli addosso tutte le beghe delle ultime amministrazioni Pd. Con te questo non sarebbe successo. Ora forse è tutto più difficile. Preoccupa anche un latente astensionismo di una parte dell’elettorato di sinistra. Ci vorrà ancora tutta la tua bravura per evitarlo.
Caro Alessandro, adesso hai detto “tutti uniti per vincere le elezioni”. Bene! Ma quel 40% di elettorato di centrosinistra che tu hai rappresentato alle primarie, cercano un garante nella prossima giunta (in caso di vittoria del centrosinistra) o nel prossimo Consiglio comunale. Questo garante sei tu. Sei tu l’antenna di quella Cattolica che non vuole regredire nel localismo, che ama la trasparenza, la legalità, la partecipazione, la solidarietà, uno sviluppo compatibile con l’ambiente e le persone. Perché sappiamo bene che questi per te non sono slogan, ma fatti coerenti e praticabili. E lo vuole sapere prima del voto del 15 maggio, altrimenti la delusione potrebbe essere pericolosamente contagiosa.
Come amico dovrei consigliarti di lasciare perdere, di rituffarti nella tua professione dove ricevi apprezzamenti a livello internazionale. Forse, lo dico con amarezza ma senza crederci fino in fondo, una parte di questa nostra città non ti merita, forse preferisce il torpore della mediocrità, alla vitale azione critica e partecipativa.
Ma egoisticamente e come cittadino di questa città che amo, ti chiedo di non spegnere un sogno collettivo. Hai con te delle belle persone. Comunque sia, caro Alessandro grazie per tutto quello che hai già fatto per la tua/nostra città.