SOLIDARIETA’
– Nel maggio 2010 un gruppo dell’Associazione riccionese Amici dell’Albania ha visitato per l’ennesima volta la città di Saranda, con l’obiettivo di concludere un progetto di aiuto per quelle popolazioni, specialmente delle zone rurali, che ancora oggi hanno molti problemi da risolvere, mentre la città sembra ormai avviata ad un clima di benessere tangibile e abbastanza generalizzato.
Il presidente Pietro Cavallaro ha ritenuto fondamentale l’aiuto e il consiglio delle Suore Marcelline di Saranda, guidate da suor Daniela. Con loro si è concordato di visitare due villaggi dell’interno, Berdenesh e Shendellì, di cui è stata rappresentata una problematica comune, cioè quella di due piccole scuole elementari.
In particolare a Shendellì (Sant’Elia), dove sorge un antico monastero bizantino del 1200, esiste una piccola scuola, dove vengono raccolti diversi bambini della zona, anche per il doposcuola, sotto la guida delle suore e con la collaborazione di qualche insegnante, e di un gruppo di donne che sostengono la scuola attraverso la gestione di un negozietto di souvenir per turisti nel sito archeologico di Butrinto.
Queste donne, anche con l’aiuto di alcuni figli, producono piccoli oggetti artigianali, e l’idea di suor Daniela è stata quella di insegnar loro di nuovo un’arte antica, diffusa anche in quelle zone, ma ormai perduta: la produzione del feltro, un articolo oggi molto richiesto perché tornato di moda, ma soprattutto ricavabile da quantità di lana ovina che ormai viene gettata via a causa del basso prezzo, in una zona dove ancora molte sono le pecore e capre allevate. Quindi una materia prima quasi a costo zero, e lavorabile con attrezzature elementari ed a bassissimo costo.
L’Associazione, insieme all’assessore di Riccione Sara Visintin, si è presa l’impegno di finanziare il progetto e di trovare le soluzioni per poter insegnare alle donne la perduta arte del feltro, per produrre articoli da rivendere ai turisti ed aiutare così la vita della scuola.
I riccionesi, facendo ricerche, hanno scoperto che a Cesena esiste la Scuola nazionale di merceria, che svolge corsi nelle varie materie attinenti, fra le quali anche la produzione e l’utilizzo artigianale del feltro: ed ecco lo slogan “una scuola per il feltro, il feltro per una scuola”.
Però occorrono dei volontari che siano disposti ad imparare e poi trasferire le conoscenze alle donne di Shendellì. Il passo avanti lo fanno Sara Cavallaro, una delle figlie di Pietro, e Alessandra Franchi, una trentina trapiantata a Bologna e amica di Sara. Dovranno essere accompagnate al corso a Cesena, ma soprattutto in Albania per un periodo, nel corso dell’inverno, durante il quale le donne del villaggio possano imparare l’arte e poi avere il tempo di produrre gli articoli da mettere in vendita in primavera/estate prossime. Per questo ci sono i soliti Pietro Cavallaro e Pier Carlo Bilancioni.
Sara e Alessandra non solo hanno frequentato il corso, ma hanno convinto anche l’insegnante Alessandra Farneti ad andare con loro in Albania!
Il cerchio si è chiuso, grazie al fondo disponibile dell’Associazione, ad un altro fondo già messo a disposizione di duor Daniela dal Rotary Club Riccione Cattolica, e dallo stanziamento del Comune di Riccione.
Associazione Riccionese Amici dell’Albania