L’esposizione, curata dalle studiose Cristina Calicelli e Sara Ugolini, ruota intorno all’immagine della testa, uno dei soggetti preferiti della storia dell’arte che fin dall’antichità l’ha trasformata nel modulo di riferimento di tutte le porzioni corporee, nella protagonista di truculenti martiri e decapitazioni, oppure nella trasposizione scultorea di un ritratto fisionomico e nell’emblema dell’identità individuale. Ma ci sono altre funzioni, forme e significati che la testa contiene e propone.
Entusiasmati dalla possibilità di appellarsi a questi molteplici sguardi si è deciso di accostare a materiali di provenienza medica i lavori di autori riconosciuti e apprezzati a livello internazionale, e quelli di giovani artisti contemporanei, alle cui visioni – altrettanto suggestive – la critica ha attribuito spesso l’epiteto di “irregolari”. In mostra saranno presenti opere provenienti dai principali atelier italiani (Adriano e Michele, Alce in Rosso, Blu Cammello, La Manica Lunga – officina creativa, La Tinaia) e da due importanti atelier del Belgio, da alcune collezioni private e dal Museo delle Culture di Lugano, una delle istituzioni più autorevoli nel campo dell’antropologia dell’arte. La mostra è corredata da un catalogo edito da Grafiche Damiani con testi di Cristina Calicelli, Paolo Maiullari e Sara Ugolini.