Ci sono ancora dodici giorni per partecipare all’aumento di capitale della Cassa di Risparmio di Rimini e la Confartigianato provinciale sente la necessità di ribadire la propria posizione. Ad intervenire, con una nota stampa, il presidente, l’ing. Giorgio Lucchi. Per rivolgere, anche, un invito esplicito. La Confartigianato della Provincia di Rimini, infatti, si è rivolta in forma scritta alle quattromila imprese associate con una comunicazione che le invita a valutare con attenzione la proposta di sottoscrivere sia l’aumento di capitale per i vecchi soci, sia la sottoscrizione di azioni per i nuovi soci. Le imprese del territorio – dice Lucchi – hanno bisogno di poter dialogare con un consiglio di amministrazione e con un management che sappia leggere subito e con chiarezza la storia e la cultura delle nostre imprese, non vogliamo finire nell’anonimo file di un calcolatore che applica freddamente circolari che arrivano dalle banche centrali. E’ un discorso, questo, che vale ovviamente per tutti gli istituti di credito che operano nel riminese e coi quali, attraverso il consorzio UNIFIDI, manteniamo stretti rapporti. Vediamo quotidianamente, pur nelle grandi difficoltà, quanto sia più diretto e proficuo il dialogo con le banche del territorio. Confartigianato è convinta – prosegue Lucchi – che l’autonomia di Banca Carim sia fondamentale per far rimanere a Rimini le leve decisionali sulla politica del credito dell’istituto, per impiegare su questo territorio, e non altrove, la raccolta di Banca Carim, per improntare a logiche di rapidità e di conoscenza reciproca il rapporto con la clientela, per veder tornare sul territorio gran parte dei dividendi distribuiti dalla banca. Infine – conclude Lucchi – Confartigianato auspica che il piano di ricapitalizzazione vada in porto secondo il progetto prospettato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini.
L’iniziativa di Confartigianato succede di pochi giorni quella della locale Cna la cui direzione provinciale, incontrando i vertici della Fondazione Carim per approfondire il tema del coinvolgimento delle piccole imprese nel processo in atto per la ricapitalizzazione di Banca Carim. “La Cna provinciale – commentò allora il direttore generale Salvatore Bugli – ha voluto esprimere ai vertici Carim il proprio plauso per l’opera svolta da una Fondazione compatta e impegnata in questi mesi a favore del salvataggio dell’autonomia della Carim da soggetti esterni al territorio”. “CNA ha voluto formulare l’augurio che tutto si concluda secondo il progetto sin dall’inizio prospettato, ovvero quello di restituire all’economia riminese, quella delle famiglie e delle imprese locali, un interlocutore più aperto al dialogo e di conseguenza più attento alle necessità che emergono prepotentemente in questo prolungato periodo di crisi”. Così, anche per Cna scattò la lettera, rivolta alle migliaia di imprese associate sull’ opportunità che la ricapitalizzazione di Banca Carim offre, ossia quella di diventare protagonisti di un processo nuovo nei rapporti con il più importante istituto di credito.