Che l’accordo di collaborazione siglato questa mattina tra Camera di Commercio di Rimini e Camera di Commercio di San Marino sia destinato a dare buoni frutti è praticamente certo. Durante l’incontro per formalizzare la partnership l’impressione è che qualcosa di importante a bollire in pentola c’è. In particolare in quella dello stato sovrano confinante che, in questa fase storica, sembra in grado di dare un contributo significativo all’economia locale dell’area Romagna più di quanto si possa pensare. Soprattutto grazie alle importanti relazioni commerciali in Asia. Ma procediamo con ordine. Gli obiettivi istituzionali dell’accordo sono relativi allo sviluppo delle attività economiche dei rispettivi territori di riferimento. In particolare saranno due gli ambiti oggetto di attività in sinergia: innovazione e internazionalizzazione . L’accordo, approvato sul Titano il 24 ottobre e dall’ente riminese il 30 ottobre e formalizzato stamane, prevede che i due enti camerali si scambino “regolarmente” informazioni economico-statistiche, di mercato, normative e regolamentari per supportare i legami economici esistenti con particolare riferimento a turismo, commercio interno e mercati esteri.
Presenti all’incontro Manlio Maggioli (nella foto al centro), presidente Camera di Commercio di Rimini, Marco Arzilli (a destra), Segretario di Stato del Governo sammarinese per l’Industria, l’Artigianato e il Commercio e Pier Giovanni Terenzi, presidente della Camera di Commercio di San Marino (a sinistra). “Non c’è dubbio – ha sottolineato Maggioli – che l’internazionalizzazione, intesa come capacità di promuovere i propri prodotti sui mercati esteri, e l’innovazione, intesa come capacità di introdurre nella propria organizzazione e nei propri processi produttivi le innovazioni messe a disposizione dalla ricerca e dalle buone prassi, rappresentino le due principali leve per la competitività delle imprese. Soprattutto in un momento di grave crisi economica come quello attuale è indispensabile unire gli sforzi per supportare le imprese, principalmente quelle più piccole, e aiutarle a restare sul mercato, assicurando continuità e sviluppo alle loro attività sia nel settore manifatturiero che in quello dei servizi.”
Insomma, con questo accordo il futuro appare più solido. Tra i due enti i rapporti di collaborazione sono in essere da tempo. Rodati per certi aspetti. Ma torniamo alle novità. “Ho voluto fortemente questo accordo perchè, pur rimanendo i confini sovrani, quello che si devono abbattere sono quelli della cooperazione economica in questo territorio – ha dichiarato Marco Arzilli, Segretario di Stato del governo sammarinese per l’Industria, l’Artigianato e il Commercio. Nel contesto attuale dobbiamo essere più uniti anche perchè San Marino è nei fatti un’opportunità e non altro”. Altri elementi emersi. L’aeroporto. “L’aeroporto ha potenzialità enormi – ha detto il presidente ospitante Manlio Maggioli – e non si può neanche immaginar una sua scomparsa. Dico di più? Invito palesemente la Camera di Commercio di San Marino a sottoscrivere le quote dell’aeroporto. Una provocazione che non cade nel nulla. “Valuteremo con attenzione questa opportunità” ha detto Pier Giovanni Terenzi, Presidente della Camera di commercio di San Marino. Un altro esempio? “Stiamo lavorando ad accordi specifici- dice ancora il Segretario Arzilli che punti a far diventare San Marino “un potenziale hub verso l’Europa”. Soprattutto da quei mercati esteri che sono storicamente d’interesse per la Serenissima: Asia, Cina, Singapore, Giappone, Hong Kong. Non è mancato il riferimento al Parco Scientifico e Tecnologico che dovrà sorgere (speriamo presto) in territorio sammarinese ma che gode di importanti finanziamenti anche da parte dell’Italia. Il rapporto tra Italia e San Marino appare quasi normale.
Foto di copertina lapiazzarimini.it
Redazione Online
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