PESARO – Venerdì 27 gennaio in occasione della celebrazione della XII edizione del Giorno della Memoria sarà aperta al pubblico, con ingresso gratuito dalle ore 10 alle 12 e dalle 16 alle 18, l’unica sinagoga rimasta in città e cioè quella sefardita di via delle Scuole, nei pressi di via Castelfidardo. Al piano terra della sinagoga è allestita la mostra “1938-1945 La persecuzione degli ebrei in Italia”, a cura della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea CDEC. I materiali espositivi – testi, foto, libri, giornali e documenti privati – ricostruiscono con impostazione scientifica le vicende subìte dagli ebrei in un periodo ben preciso.
La ricorrenza. Il Giorno della Memoria è la ricorrenza istituita in Italia nel 2000 con la legge 211 in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti. Più precisamente, il 27 gennaio è la data in cui, nel 1945, viene liberato Auschwitz, il campo di concentramento e sterminio costruito dai nazisti nella Polonia occupata, dove persero la vita oltre un milione di ebrei, tra cui molte migliaia di ebrei italiani.
La sinagoga sefardita di Pesaro
Collocata nel cuore dell’antico quartiere ebraico, la sinagoga sefardita (o di rito spagnolo) risale alla metà del XVI secolo. E’ questo un periodo d’oro per Pesaro che vede il suo porto ampliato da Guidubaldo II Della Rovere con il preciso obiettivo di boicottare quello di Ancona. In città accorrono molti ebrei portoghesi che hanno l’esigenza di continuare gli studi mistici; e infatti la struttura in cui è inglobata la sinagoga (o scola, termine con cui un tempo si indicava appunto la sinagoga), ospitava le scuole di studi cabalistici, di musica e materna. All’interno si possono ancora ammirare gli elementi architettonici legati alle funzioni che quel luogo svolgeva per la comunità ebraica, come il forno per la cottura del pane azzimo da consumare durante la Pasqua o la vasca per i bagni di purificazione per la giornata del Sabato, la fontanella per il lavaggio delle mani prima della recita delle preghiere, il pozzo per avere a disposizione acqua di sorgente. L’Arca Santa (aròn) e il balconcino del pulpito (tevah) un tempo nella sala delle Preghiere si trovano oggi rispettivamente nelle sinagoghe di Livorno e Ancona. La sinagoga restò in funzione fino alla Seconda Guerra Mondiale: le ultime cerimonie vi sono svolte per i soldati della brigata ebraica che facevano parte dell’esercito alleato.