Davanti alla “incompletezza, inattendibilità e intempestività” dei dati Istat sugli incidenti stradali la Regione dovrebbe progettare “un nuovo sistema di rilevazione della sinistrosità e una migliore e più aggiornata banca dati”. A chiederlo, in una interrogazione alla Giunta regionale, i consiglieri Marco Lombardi (Pdl) e Damiano Zoffoli (Pd) che citano anche alcuni esempi emersi durante il convegno “Guidare a fari spenti nella notte” patrocinato lo scorso mese dall’Assemblea legislativa.
Il caso più clamoroso è quello del giovane fiorentino Lorenzo Guarnieri, a cui i genitori hanno intitolato l’associazione che ha raccolto oltre 60.000 firme per l’introduzione del reato di omicidio stradale, che secondo l’Istituto di statistica sarebbe uscito incolume dall’incidente che gli è costato la vita, ma i due consiglieri rimarcano anche come, secondo l’Asaps, solo nella provincia di Forlì-Cesena manchino almeno 5 vittime della strada nei dati del 2011. Per questo i due presidenti di commissione fanno appello per un archivio che aiuti la prevenzione registrando “le cause dell’incidente, la dinamica degli impatti e delle lesioni, le modalità e l’efficacia dei soccorsi tecnico-sanitari”.
Se i dati Istat risultano inattendibili, non lo sono affatto i numeri che seguono. I consiglieri Lombardi e Zoffoli ricordano che nel 2009 i sinistri alla guida siano costati alla regione “2.664.840.168 euro di costi sociali, pari a 1,9 punti di Pil, e 399.766.097 euro di costi sanitari”. Pertanto alla Giunta i due presidenti chiedono quindi “iniziative da intraprendere al fine di migliorare la sicurezza stradale” e “risorse da mettere a disposizione per questo obiettivo”, insieme a un impegno per “una riforma del codice della strada che inasprisca le pene per chi guida in stato di alterazione da alcol o droga”.