A circa due anni dall’aggregazione dei sette Comuni dell’Altavalmarecchia nel territorio della provincia di Rimini, Silvio Crociati ha presentato oggi al Teatro Sociale di Novafeltria i risultati di uno studio-ricerca dal titolo “L’Altavalmarecchia. Tra processi di integrazione e prospettive future” promosso da Camera di Commercio e Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini. I temi avevano come obiettivo approfondire la conoscenza dell’economia e le potenzialità di questi terriotrio, per certi aspetti tutto ancora da scoprire e valorizzare.
I risultati. Tra le priorità il “miglioramento della rete viaria” cosa che gli imprenditori “vogliono ” tanto che – sempre secondo la ricerca – gli imprenditori indicano nelle infrastrutture (50,5%) l’ambito maggiormente incentivante per la Valmarecchia, a seguire sviluppo turistico (18%) e incentivi al sistema delle imprese (16%). Ultime posizioni per la tutela ambientale (6,3%) ed i progetti storico-culturali (4,5%) completano il quadro delle indicazioni. Quali dunque le priorità? Gli ambiti indicati come prioritari sono quelli della viabilità (45%), del turismo (18%), degli incentivi per il sistema delle imprese (10%). Il restante 27% è rappresentato da una serie di priorità legate all’ospedale ed alla sanità, al cambiamento di metodo e di persone, al sostegno alla scuola ed all’istruzione, alla tutela dell’ambiente, alla realizzazione di una diga per l’energia elettrica, sostegno ai giovani, ad una svolta morale e di atteggiamento degli amministratori, ai metodi ed alla politica che debbono essere più efficaci, ecc.
Altri dati emersi dalla ricerca. I nuovi abitanti entrati nel territorio riminese sono stati oltre 18.000, con un incremento del territorio del 60%. Le imprese passate nel Registro della Camera di Commercio di Rimini sono state 1.836, delle quali oltre l’80% imprese individuali, la maggior parte appartenenti all’artigianato e all’agricoltura. Le imprese dell’Altavalmarecchia che dichiarano di esportare risultano essere il 5,4% del campione, tendenzialmente hanno una clientela di consumatori finali (60,4%), mentre il 13,5% si rivolge ad imprese industriali (lavoro su commessa); il 9,0% serve gli intermediari del commercio, la restante quota indica forme alternative di clientela (4,5%) ed il 12,6% non risponde.
Ma cosa ne pensano i diretti interessati? Il campione di imprese intervistato ha dato un giudizio sul passaggio amministrativo: la maggior parte degli imprenditori, pari al 50,5%, ha preferito ancora non esprimersi, ponendosi in una posizione di attesa; tra i rispondenti, il 24,3% giudica positivamente il passaggio, il 20,7% lo giudica negativamente, mentre il 4,5% valuta la situazione come prima. Il tessuto imprenditoriale rilevato dallo studio di Crociati evidenzia una certa vivacità: negli ultimi tre anni, infatti, le imprese hanno investito in macchinari e attrezzature (48,6%), hardware, software ed ICT (27%); inoltre il 24,3% ha migliorato il proprio ambiente di lavoro (capannoni o locali) ed investito in marketing e pubblicità. Le imprese hanno in prospettiva per il 2012 investimenti in macchinari e attrezzature (27,9%), marketing e pubblicità (21,6%), ed in hardware, software ed ICT (14,4%).
Mobilità e infrastrutture sono le prime voci dell’agenda ‘ideale’ stilata dagli imprenditori intervistati: il miglioramento della rete viaria viene richiesto dalla metà degli intervistati (52,3%), ad essi va aggiunto il 9,5% che invece ritiene quale infrastruttura necessaria la ferrovia; d’altro canto vengono anche dichiarati necessari marketing&pubblicità (24,3%), servizi di orientamento al mercato (16,2%) e supporto tecnologico (10,8%).
Redazione Online
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