Evidentemente la riconosciuta qualità formativa dell’Istituto non è stata sufficiente a vincere un certo pregiudizio ideologico dei nostri amministratori, caduti nella facile contrapposizione scuola pubblica / scuola privata, Chiesa e Stato, che poco ha a che fare con la realtà della nostra comunità cattolichina.
Eppure il vecchio partito dei DS che inaugurò la tradizione della stipula della Convenzione con l’Istituto aveva ben compreso la funzione sociale di questa scuola (il contributo allora riconosciuto dalla giunta Micucci ammontava a circa 60 milioni di vecchie lire), che neppure veniva definita “privata” ma “pubblica non statale”, non solo in quanto Istituto Parificato ma soprattutto perché il contributo comunale consentiva alle Maestre Pie di fissare la retta mensile in una cifra assolutamente sostenibile per tante famiglie di Cattolica prive di disponibilità economica, ampliando così veramente “l’offerta formativa” per la nostra comunità; contributo che veniva erogato a fronte di una rendicontazione delle prestazioni scolastiche svolte, nell’ambito di un sistema scolastico integrato e trasparente.
Trovo dunque miope e poco lungimirante la prospettiva di un’Amministrazione che, tagliando drasticamente il contributo, di fatto ha posto le condizioni di un innalzamento delle rette di tale entità da escludere progressivamente numerose famiglie non più in grado di sostenerne il relativo costo, con conseguente aggravio della scuola pubblica che nel medio periodo si troverà a dover accogliere un maggior numero di bambini.
A maggior ragione ove si consideri il tenore delle famiglie utenti della scuola : è noto che si rivolgono alle Maestre Pie numerosi genitori “separati” in difficoltà e tanti nuclei famigliari monoreddito che fanno grandi sacrifici pur di consentire ai propri figli un percorso formativo definito dallo stesso PD di “elevata qualità”.
Si dirà che c’è la crisi economica ed i Comuni devono operare dolorosi tagli al bilancio, è facile tuttavia replicare che è proprio in tempi come questi che saremo giudicati per la nostra capacità di mantenere inalterati i livelli dei servizi sociali e scolastici, quando in gioco c’è la coesione sociale ed il futuro dei nostri figli.
Si è dunque persa un’occasione per preservare il più possibile un sistema di integrazione scolastica che aveva mostrato negli anni di portare frutti positivi alla nostra comunità; ciò purtroppo, va ribadito, a causa di demagogie facili e sbrigative : non altrimenti si spiega la misura ridicola del contributo – 10 euro per bambino, per l’intero anno scolastico – a fronte di situazioni trattate ben diversamente, come quella del Torconca Calcio, associazione sportiva anch’essa privata, che riceve però 35.000 euro all’anno per la gestione di un campo di calcio.
Sarebbe stata forse più gradita un’assunzione di vera responsabilità politica verso i cittadini non rinnovando la Convenzione con le Maestre Pie: avrebbe lacerato quel velo di ipocrisia che la decisione assunta porta invece con sè.
Astorre Mancini