Presenti nella giornata di oggi al Palazzo dei Congressi oltre 600 persone tra medici, ricercatori e volontari per 26° convegno dello IOR – Istituto Oncologico Romagnolo ONLUS. Un confronto diretto per fare il punto della situazione sulle attività dell’Istituto che rappresenta, sempre di più, una realtà di riferimento per tutta la Romagna. Sono tantissime, purtroppo, le persone che sono venute a contatto con lo Ior toccando con mano, da un lato, il dramma di una malattia così grave e, dall’altro, il valore della solidarietà e dell’umanità che contraddistingue gran parte degli operatori e dei volontari che oggi sono stati giustamente protagonisti della “convention”.
Ad aprire i lavori il presidente Sergio Mazzi (foto) che ha voluto elencare, in primo luogo, oltre alla dimensione economica, tutte le attività e l’insieme dei principali finanziamenti erogati dello Ior a favore di iniziative di prevenzione, ricerca ed acquisizione di strumenti di analisi e diagnostica oncologica. Quanto alla parte più strettamente economica, in base ai dati riportati sul Bilancio Sociale 2011 lo Ior ha chiuso l’anno “con un “notevole incremento di ricavi da eredità” che complessivamente sono stati pari a 5,18 milioni di euro ed un utile prima delle imposte di 655 mila euro. Per la ricerca scientifica, sempre nel 2011, sono stati erogati 1,54 milioni di euro.
Un particolare saluto è stato rivolto da Sergio Mazzi al presidente della provincia di Rimini, Stefano Vitali, che proprio oggi festeggiava il suo 25° anniversario di matrimonio. Assente giustificato, quindi. “Merito anche dello Ior” ha detto Vitali per il tramite della consigliera dello Ior Barbara Bonfiglioli incaricata di rivolgere all’assemblea per suo conto un breve saluto.
Sul principale tema di attualità relativo all’ “Asl romagnola”, per Mazzi questa configurazione porterebbe sicuramente portare dei vantaggi alla programmazione socio sanitarie ed economica per tutta l’area. Ha inoltre precisato, nel corso del suo intervento, il ruolo “strategico” dell’Irst di Meldola che nel frattempo ha raggiunto un altro importante traguardo: il riconoscimento di Irccs, ovvero lo status di Istituto di Ricovero e Cura a Carattere scientifico. Va precisato che lo Ior ne è socio con una quota tutt’altro che marginale, pari al 18%.
Tanti gli interventi che so sono susseguiti nell’arco della mattinata tra cui, applauditissimi, quelli delle volontarie Patrizia Ortali di Forlì, Iris Vitali di Lugo, Elide Bardi di Faenza. Toccante la testimonianza di Maria Grazia Pastore, giunta dal Veneto per portare la propria testimonianza su come tramite attività fisica sia riuscita a superare la malattia e ristabilire un rapporto positivo con il proprio corpo.
Redazione Online
© RIPRODUZIONE RISERVATA