Figuriamoci se la dichiarazione poteva passare inosservata. Così ad intervenire è Patrizia Rinaldis (foto) presidente di Aia Rimini, a nome della categoria ovvero di gran parte degli albergatori riminesi, assai presenti nelle pagine di cronaca di quest’anno (vedi tassa di soggiorno, norme antincendio e altro). Le dichiarazioni del neo presidente del consiglio di amministrazione di Banca Carim, Sido Bonfatti, sulle linee guida relative alla concessione del credito, non le sono piaciute affatto. Il punto contestato è il passaggio sulla politica del credito annunciato annunciato in conferenza stampa venerdì 14 dicembre scorso (IL NOSTRO APPROFONDIMENTO) e sulla necessità che siano ” rivisti i finanziamenti sull´alberghiero”.
Abbiamo appena assistito alla presentazione del Masterplan – scrive in apertura del suo intervento Patrizia Rinaldis. Il nostro territorio sta cambiando con le categorie economiche che cercano in un momento di crisi di affrontare il cambiamento, un cambio di marcia che non si può attuare senza un intervento degli istituti di credito. Non mi sono piaciute le dichiarazioni del Direttore di Carim Bonfatti apparse in questi giorni sui media locali, parole che sottolineano la volontà di Carim di ridurre l´esposizione sugli investimenti immobiliari e dell´alberghiero. In una città turistica come Rimini dove ognuno cerca di fare la sua parte, reputo che questo tipo di atteggiamento esca da un sistema che si sta costruendo in un percorso complesso dove una generalizzazione espressa in questi termini va contro gli interessi di tutto il tessuto economico ed evidenzia solo la loro rendita di posizione. Mi sarei aspettata da quella che si definiva la `Banca del territorio´ una maggiore condivisione di strategie. Una maggiore coerenza con quello che ha dichiarato il Presidente su un loro più forte coinvolgimento negli interventi pubblici (vedi il caso Aeradria), sulla gestione dei quali avrei molte cose da dire e da ridire. La stessa cosa dovrebbe valere anche per noi piccoli soci, sempre ignorati ma coinvolti nelle vicende Carim solo attraverso gli organi di stampa.
L´utilizzo del solo strumento mediatico – continua la Rinaldis – lo trovo impersonale: se si portano a casa dei risultati, li si portano a casa insieme. Noi fino ad oggi abbiamo sempre visto Carim come la banca del territorio, ma in questo momento vogliamo sostenere i nostri soci, i soci seri, quelli che si trovano in serie difficoltà causa l´eccessiva burocrazia. Guardiamo al caso esemplare che coinvolge un nostro socio, imprenditore alberghiero di Rimini nord partito due anni fa con un grosso piano di ristrutturazione e un pesante investimento, che è si trovato nonostante le promesse fattegli da presidenti, commissari e consigli su piani già concordati e approvati, a vedersi bloccare i finanziamenti, mettendo in ginocchio l´operatività del suo ambizioso progetto imprenditoriale di riqualificazione turistica. Comprendo le logiche legate a `Basilea 3´ e alle difficolta che la banca ha dovuto superare non certo per colpa degli albergatori, ma nell´ambito di un sistema più complesso. Come ho detto la strada della riqualificazione passa attraverso l´intervento del credito. Non è adesso nel nostro interesse bloccare un´economia. Se queste sono le nuove direttive e logiche di Carim non la reputo più la banca del nostro territorio, ma come un qualsiasi altro istituto bancario “.
La riorganizzazione di Banca Carim è appena iniziata e porterà grandi cambiamenti. Sido Bonfatti in conferenza stampa, la prima dopo settanta giorni di gestione ordinaria, è apparso risoluto a chiudere defintivamente col passato. E la presidente Rinaldis ci ha visto bene. Banca Carim ragionerà come un “qualsiasi” istituto di credito. Lo abbiamo scritto. Con la fine del commissariamento e l’inizio della gestione ordinaria è finita e ne inizia una nuova, di epoca. (D.C.)
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