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VALMARECCHIA, C’E’ DA DECIDERE IL FUTURO

Redazione di Redazione
30 Settembre 2022
in In primo piano, Politica, Valmarecchia
Tempo di lettura : 3 minuti necessari
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Il direttore generale dell'Ausl di Rimini, Marcello Tonini (a sinistra) con il sindaco di Santarcangelo Mauro Morri

Valmarecchia in fermento, “scossa” da dibattiti e decisioni che potrebbero cambiarne il futuro. Se è vero che il tema politico più importante è sempre quello della riorganizzazione dei servizi associati dei Comuni (Unione? Comune unico? Consorzi e altro?), tanto che l’assessore regionale Saliera tornerà lunedì 11 giugno per l’ennesima volta in valle (a Verucchio) per incontrare gli amministratori, è pur vero che sotto sotto gli altri temi di discussione sono forse ancora più importanti, se non fondamentali. A iniziare da quella sanità che oggi, grazie all’ingresso dei sette Comuni in Provincia di Rimini, offre ai cittadini di tutta la vallata ben due ospedali, entrambi dignitosi, entrambi già sulla strada dell’Area vasta, con i suoi pregi e difetti. Se è vero che il “Sacra Famiglia” di Novafeltria “deve prima diventare un ospedale normale”, come ha ricordato il Direttore Generale dell’Ausl di Rimini, Tonini, in un recente incontro al Teatro Sociale, e che la Regione ha investito cifre milionarie per rimetterlo in riga secondo i canoni emiliano-romagnoli che sono al top in Italia e probabilmente in Europa, non è così rosea la situazione al “Franchini” di Santarcangelo.

Vale la pena ricordare, però, che il nosocomio clementino è già “romagnolo” a tutti gli effetti, semmai la sua strada verso l’Area vasta e l’eccellenza è in dirittura d’arrivo e non, come a Novafeltria, ancora tutta da decidere. Qui la Regione ha installato lo Iort, una tecnologia avanzatissima per la senologia, qui l’Ausl di Rimini ha creato un’equipe specializzata e qui, stando a quanto deciso nella nomina del nuovo primario da parte proprio di Tonini, la senologia diventerà l’eccellenza di tutta l’Area vasta. Nello stesso tempo vanno avanti i lavori di ristrutturazione del complesso ospedaliero, che a Santarcangelo ricomprende tante cose, tutte importanti, ma che a detta di molti non può prescindere da un Pronto Soccorso vero e proprio (che non c’è nemmeno a Novafeltria) visto che il bacino d’utenza inizia ad essere importante: 11 Comuni della Valmarecchia più Bellaria Igea Marina, molte frazioni di Rimini nord e anche i Comuni di Savignano, Borghi e del Rubicone in generale. Ma il Pronto Soccorso non arriverà mai, visto che non sono previsti i servizi correlati, dalla rianimazione al resto. Già, il resto: se la seonologia diventerà predominante, che ne sarà di tutte le altre operazioni di Chirurgia Generale di bassa e media complessità?

L'ingresso del Franchini a Santarcangelo

A Santarcangelo in molti sono convinti che verranno dirottate a Rimini e hanno cercato di mettere i classici “paletti” al Direttore Tonini: una mozione presentata dal Psi (che è forza di maggioranza assieme al Pd in Consiglio comunale) e votata quasi all’unanimità, impegnava il sindaco e la giunta a far sì che la scelta del nuovo primario non ricadesse su un “superprofessionista” della senologia, per evitare che questo, una volta assunto il ruolo, si sbarazzi ben presto di tutti gli interventi che non sono nelle sue corde, dirottandoli a Rimini. “Una mozione votata anche dal sindaco Morri”, ha criticato la lista civica Una Mano per Santarcangelo, “che oltre a non aver fatto nulla per evitare che Tonini scegliesse un super specializzato come ha poi fatto (Gentilini, ndr), ha tacciato quella mozione come inquietante ingerenza politica nelle scelte dell’Ausl… si è smentito da solo e per questo ribadiamo che deve dimettersi”. Ovviamente Morri di lasciare lo scranno da sindaco non ci pensa proprio, anche perché non è la prima volta che glielo si chiede: prima era stato Vicario (PdL) sugli errori della giunta sull’Urbanistica (vedi Psc e Rue approvati solo oggi, dopo una querelle con la Provincia durata quasi tre anni e forse non conclusa del tutto, stante le richieste pervenute dall’opposizione). E proprio dall’Urbanistica ora arriva un’altra bella patata bollente: il futuro della Buzzi Unicem, la fabbrica più antica e importante di Santarcangelo e della bassa Valmarecchia, che ha chiuso i battenti e su cui è in atto un dibattito sulla riconversione.

Dibattito nato, come noto, dopo che Psc e Rue sono stati ideati e quindi approvati dall’amministrazione e soprattutto dopo che l’amministrazione ha già deciso quanto e cosa far costruire specificando perfino le percentuali tra produttivo, servizi e residenziale. Su questo tema l’amministrazione ha aperto alla partecipazione, con il Forum, ma dopo un avvio positivo, la gente ha capito di contare veramente poco e infatti alla seconda fase partecipano meno di trenta persone. La giunta, infatti, si è riservata la possibilità di non tenere conto delle proposte del Forum, e questo cozza un po’ con la partecipazione annunciata. Così come non torna il fatto che quell’area è privata, ma la proprietà non partecipa affatto: “Che venga a spiegarci le sue proposte”, ha invitato con una certa enfasi Mauro Ioli, architetto e noto esponente del Pd. La giunta clementina ne avrebbe fatto velentieri a meno, probabilmnete, ma tra ospedale e Buzzi Unicem, qualcosa dovrà pur fare. Non si può continuare a giocare a ribattino e puntare tutto solo sulla politica e i discorsi sull’Unione a 11 Comuni della Valmarecchia. Una valle che vuole mettere i servizi in rete, quando ancora non ha messo nemmeno tutte le persone “in rete”, quella della banda larga di internet.

DB

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tags: buzzi unicemmarcello toninimauro morriunione valmarecchiavalmarecchia banda larga
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