A promuovere il progetto nelle due scuole è la Sis (la società a capitale pubblico che si occupa di acqua e depurazione). Il presiede Gianfranco Cenci. Afferma: “Noi siamo il braccio operativo delle pubbliche amministrazioni che hanno un ruolo fondamentale nella crescita del benessere sociale. Questa felicità collettiva non può che passare dalle tecnologie informatiche. L’obiettivo è ambizioso e importante: preparare la comunità del futuro alla digitalizzazione”.
Tre fasi, più un sogno (almeno per oggi). La prima: agenda digitale. la seconda, una banda adeguata rispetto ai servizi che si vogliono erogare. Terzo, almeno un tablet per ogni aula ed una lavagna multimediale (Lim) per la digitalizzazione della didattica. Il sogno, invece, è mandare a scuola ogni alunno con i libri digitali racchiusi in quella scatolina che è il tablet. Via il peso e gli alti costi dei libri cartacei. “Quello che stiamo portando avanti – continua Cenci – è su mandato dei sindaci. I poli scolastici fondamentali della zona sud della provincia sono due: Morciano col Gobetti-De Gasperi e Riccione col Volta-Fellini. Coordinati dal Comune di Morciano, i primi contatti con la scuola ci sono stati in febbraio. Poi ci siamo incontrati col sindaco di Riccione Massimo Pironi e il dirigente scolastico del Volta-Fellini Donatella Zoffoli. Si è individuato un percorso; sia al Volta-Fellini, sia al Gobetti-De Gasperi. La Sis darà un robusto contributo per dotarsi della digitalizzazione. Nostro intento è coinvolgere anche le famiglie dei ragazzi; permettetemi la battuta, non solo per controllare i figli. Cioè con un tasto si vede se è in classe o ha fatto ‘puffi’, come si dice in gergo”.
“Diciamo – conclude Cenci – che la scuola mette in piedi una specie di alfabetizzazione informatica. C’è una crescita quando le persone si mettono in relazione tra loro. Tale percorso formativo naturalmente richiede alcuni anni; e lo proporremo ai soci nel bilancio consuntivo 2012. L’agenda digitale a livello nazionale prevedeva un sacco di belle cose; causa la mancanza di soldi, è stato tagliata dal decreto sviluppo del governo. Noi vorremmo partire col registro digitale; per realizzarlo ogni aula deve essere collegata alla rete”.
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