Il bilancio dell’anno 2012 dell’attività di contrasto al fenomeno dell’abusivismo edilizio sul territorio provinciale da parte dei Comuni ha prodotto complessivamente (dati provvisori) 244 denunce all’Autorità inquirente competente. A comunicare il dato è la Provincia di Rimini che entrando nel merito segnala come sia un numero pressoché in linea con quello dell’anno 2011, quando le denunce arrivarono nell’arco dei 12 mesi a 249. Tuttavia in forte crescita rispetto al 2010 allorché le segnalazioni di abuso edilizio si fermarono a 191. Più nel dettaglio, nel 2012 sono state 145 le segnalazioni nel Comune di Rimini (92 nell’intero anno 2011. Ventisette le denunce a Riccione contro le 40 totali dell’ scorso anno (18 nel 2010). Seguono Santarcangelo con 14 (12 nel 2011 e 21 nel 2010), San Giovanni in Marignano con 11 (15 nel 2011 e 3 nel 2010), Coriano con 8 (9 sia nel 2011 che nel 2010). Alcuni Comuni non hanno ancora completato la trasmissione delle denunce a Regione e Provincia.
“I numeri evidenziano come il fenomeno non diminuisca – afferma l’Assessore all’Urbanistica, Vincenzo Mirra – a dimostrazione di come la crisi incida di più sull’edilizia legale piuttosto che sulla scorciatoia illegale dell’abuso. E questo pur in un contesto di assoluta attenzione legislativa e normativa alla questione che però- con ogni evidenza- determina l’effetto contrario. Probabile effetto di percorsi amministrativi contorti e diversità interpretativa dei livelli istituzionali coinvolti. Resta il fatto che il territorio riminese ha bisogno oggi più che mai di essere salvaguardato e protetto e dunque rinnovo il mio invito ad inasprire ulteriormente l’attività di contrasto a questo genere di reati, che- crisi o non crisi- non ha alcuna giustificazione. Credo però che non basti tutto ciò, se ad essa non si aggiungerà una riforma degli iter amministrativi traguardata alla semplificazione e alla certezza delle tempistiche. Se pensiamo di contrastare questa piaga con i soli agenti della polizia municipale, saremmo degli illusi e soprattutto sempre uno o due passi indietro rispetto a chi cerca e trova tali scorciatoie”.