Angelo Sartoni nove anni fa è ad un bivio. Lavora in una famosa banca d’affari internazionale a Milano. Vorrebbe fare un’esperienza all’estero di un annetto. Ha due strade davanti: Londra o Mosca. Sceglie la seconda. Ricorda il bocconiano uscito col massimo dei voti a 23 anni: “A Londra sarei stato uno dei tanti italiani. Nel 2008, causa la crisi economica che investe il mondo, la finanza ordina di vendere gli investimenti in rubli. Sartoni opera per una banca d’affari russa, piazza obbligazioni private e sovrane (il debito dello stato russo). E’ l’anno della sua svolta. Racconta: “Vendevo titoli russi per italiani, svizzeri, inglesi, sammarinesi, eccetera. Solo che nessuno più voleva investire; c’era ancora la paura del default, l’insolvenza, russa del ’98. La Banca centrale cerca di difendere il sistema, ma, come dice George Soros, non c’è nessun istituto centrale più forte del mercato. In questa situazione mi chiedo: ‘E ora che faccio?’. Ho un momento di crisi personale, anche se nella mia natura c’è il piacere della sfida. Di lottare. Di fare.”.
“Analizzo il mercato – continua Sartoni -. Mi chiedo quali sono le mie competenze. Le metto in fila: la conoscenza del mercato, i fondamenti legali, la lingua e tante relazioni. Mi si accende la lampadina: potrei offrire servizi alle aziende italiane che cercano di entrare nel mercato russo. Messa così, fila tutto liscio. Creato la mia azienda; la chiamo con un nome benaugurante, “Alba Consulting”, come l’inizio di un nuovo mattino”.
Siamo nel 2010. Oggi, lo studio annovera sei dipendenti, tutte donne. E copre tutti i servizi che servono alle imprese straniere sul mercato russo. Sartoni: “Il primo ad essere sorpreso della crescita della mia società sono io stesso. Capisco che ci voleva un interlocutore professionale che conoscesse bene la realtà locale. Però. Il titolare di un’azienda bolognese, si complimenta così: “Non solo ho trovato uno che sa la mia lingua, ma capisce e parla anche il mio dialetto!”. Sartoni, con la sua Alba Consulting, è uno dei 5/6 studi commerciali italiani che hanno uffici a Mosca e che seguono le piccole e le medie imprese del Belpaese; le grandi quando sbarcano, lo fanno in grande stile e con tutti i crismi. Ma il misanese è l’unico che ha vissuto a Mosca e che ne conosce i meandri e le abitudini. Gli altri sono piu’ che altro emanazioni di strutturati studi commerciali che hanno sede in Italia. Alba Consulting aiuta ad aprire società, tiene la contabilità, offre supporto legale, sbroglia i permessi burocratici, si occupa di contenziosi.
Sartoni: “E’ stato difficile ed impegnativo trovare i clienti. Mi sono dato da fare; ho portato il mio nominativo all’ambasciata, alla Camera di Commercio a Mosca, all’Ice (Istituto commercio estero). Poi c’è stato la forza del passaparola. La base di quanto costruito finora è la competenza, la correttezza professionale, l’onestà. E un po’ di fortuna, naturalmente, e molta tenacia. Ancora oggi, poiché sono il più piccolo, sono quello che deve correre di più: offrire un servizio migliore al prezzo più basso”. Sartoni cura gli interessi di imprese in ambiti diversi: dall’ingegneria nel settore energetico e petrolifero, al tessile-abbigliamento, all’arredamento, all’artigianato di qualità. Ha sostenuto il cammino di un’impresina toscana che aveva vinto la gara d’appalto per restaurare le icone; di un’altra azienda toscana che ricopre con foglioline d’oro zecchino le bellissime cupole delle chiese. Tra i suoi clienti anche alcuni marchi delle nostre zone: Scavolini e Berloni di Pesaro, Fom di Cattolica, Bicma di Mondaino.
In questa crisi economica, che per l’Italia è prima ancora crisi di valori, come afferma ad ogni pie’ sospinto il riminese Stefano Zamagni, tra i massimi economisti al mondo, gli imprenditori italiani in Russia cercano opportunità. Nei primi quattro mesi del 2012, le aziende curate da Angelo Sartoni sono raddoppiate. Ma come accolgono i russi il made in Italy? Sartoni: “I russi letteralmente adorano tutto ciò che è italiano. Vogliono mangiare italiano, vestirsi italiano, ed in generale vivere con lo stile italiano. I corsi di lingua italiana sono sempre affollatissimi. Magari a volte dentro di me penso che forse ci sopravvalutano un po’, pero’ in fondo fa piacere vedere tanta ammirazione per il nostro Belpaese, soprattutto in questo momento. Diciamo che il mercato russo è vicino (solo tre ore di volo), e molto ricettivo verso i nostri prodotti, ma non è facile comunque cogliere quanto sopra da un punto di vista imprenditoriale. Il cliente va seguito bene ed è molto esigente. Anzi, esigentissimo. Richiede serietà e tanta pereseveranza. Insomma, non è un mercato da disneyworld”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA