Nella seduta odierna, la Giunta provinciale di Rimini ha autorizzato formalmente il Presidente a costituirsi parte civile nei processi penali che verranno celebrati innanzi al Tribunale di Forlì nei confronti di persone residenti nel territorio riminese per i reati di riciclaggio. Come è noto un filone di queste indagini- conosciuta con la denominazione ‘Varano’- si è già concluso con la richiesta di rinvio a giudizio di un numero rilevante di persone, molti dei quali residente in provincia di Rimini e a cui sono state contestate irregolarità tributarie quantitativamente e numericamente tra le più elevate nel territorio nazionale. Tali irregolarità, allorché assumono rilievo penale, si pongono nei fatti presupposto di riciclaggio, che non costituisce solo reato contro l’amministrazione della giustizia ma anche reato patrimoniale e contro l’economia locale, offendendo interessi patrimoniali e di corretta evoluzione economica delle comunità insediate presso un dato territorio.
Così, dopo aver richiesto e ottenuto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Forlì di essere inserita tra le parti offese del procedimento penale citato, la Provincia di Rimini intende esercitare l’azione civile in tutti i processi penali che scaturiranno dall’inchiesta Varano riguardanti cittadini residenti nel territorio riminese per reati legati a evasione fiscale presupposto del reati di riciclaggio. Il legale interno all’Ente, Avvocato Nicoletta Flamigni, è nominato patrocinatore della causa.
Il presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali scrive: “E’ la prima volta in Italia, e nella storia d’Italia, che un Ente pubblico muove in questa direzione sulla base di un assunto, riconosciuto anch’esso per la prima volta da una Procura della Repubblica: chi evade tasse e tributi commette un reato anche contro l’economia e la comunità locale, sottraendo risorse dovute alla collettività in termini di servizi, opere pubbliche, scuole etc. Non v’è alcun dubbio sul significato politico e legale di questa iniziativa della Provincia di Rimini: l’evasione fiscale è un reato doppiamente turpe e per questo ogni strada va battuta senza guardare in faccia a nessuno, a qualsiasi nome o cognome. Che siano 10 o 100 o 500 i riminesi…”