Per ciò che concerne la Cassa Integrazione Guadagni, Ordinaria e Straordinaria (rappresentanti i due strumenti di intervento previsti dalla legislazione ordinaria), nel 2012, in provincia di Rimini, si è avuto un incremento complessivo del numero di ore autorizzate dell’82,5% (da 3.111.648 ore del 2011 a 5.677.306 ore del 2012). Nel dettaglio aumenta la CIG Ordinaria del 31,2% (da 909.462 ore del 2011 a 1.193.355 ore del 2012) e la CIG Straordinaria del 103,6% (da 2.202.186 ore del 2011 a 4.483.951 ore del 2012). Per ciò che riguarda, invece, la cosiddetta Cassa Integrazione in Deroga (espressamente prevista sulla base dell’accordo tra Regione Emilia-Romagna, UPI, ANCI e parti sociali del 18 maggio 2009), si riscontra una diminuzione del numero di ore autorizzate del 10,4% (da 3.916.849 ore del 2011 a 3.509.602 ore del 2012).
Il “settore” che maggiormente ha risentito del ricorso alle tre tipologie di CIG è stato quello manifatturiero con oltre 5,7 milioni di ore autorizzate (in particolar modo quello dell’abbigliamento e della meccanica con più di due milioni di ore ciascuno) mentre quello che fa registrare la più alta variazione percentuale, sul 2011, è quello del commercio (+180,7%) seguito dall’edilizia (+64,0%); la “tipologia di occupati” maggiormente interessata alla CIG è quella degli operai con oltre 5,6 milioni di ore autorizzate, mentre il maggiore incremento percentuale, sul 2011, riguarda gli impiegati (+51,2%). Nel complesso, nel 2012, in provincia di Rimini, l’utilizzo della Cassa Integrazione Guadagni (Ordinaria, Straordinaria e in Deroga) aumenta, rispetto al 2011, del 30,7%, passando da 7.028.497 ore autorizzate del 2011 a 9.186.908 ore autorizzate del 2012. Il dato veramente preoccupante è quello relativo alla CIGS, la cui crescita esponenziale evidenziata nel 2012 in provincia di Rimini costituisce un’anomalia sia rispetto al lieve aumento rilevato in Emilia-Romagna (+3,1%), sia rispetto alla variazione negativa riscontrata a livello nazionale (-5,5%); poiché la Cassa Integrazione Straordinaria rappresenta sovente per l’azienda il primo passo verso una riduzione del personale, tale peculiarità del sistema produttivo riminese potrebbe generare ulteriori conseguenze negative sul piano occupazionale.
Altro dato che fotografa l’andamento dell’occupazione è rappresentato dai lavoratori iscritti nelle liste di mobilità (lavoratori cioè che hanno subito, a seconda dei casi, un licenziamento individuale o collettivo), che nel 2012, in provincia, sono risultati essere 2.470 (dato provvisorio) rispetto ai 2.176 iscritti nel 2011, con una variazione percentuale del +13,5%. Questo dato conferma le persistenti difficoltà in cui versano molte imprese del territorio, in quanto questi licenziamenti sono anche l’esito conclusivo di crisi aziendali iniziate nel triennio 2009-2011 e per le quali il ricorso alla Cassa Integrazione non è riuscito ad evitare l’espulsione di una parte della manodopera o addirittura il fallimento dell’impresa.