Nel 2012, in provincia di Rimini ci sono stati 63.538 avviati (lavoratori che hanno instaurato almeno un rapporto di lavoro dipendente nell’anno) con un decremento, rispetto al 2011 (64.601 avviati) dell’1,6%. Gli avviamenti (numero dei rapporti di lavoro dipendente instaurati nell’anno) si sono attestati a 106.759 con un incremento, rispetto al 2011 (102.503 avviamenti) del 4,1%.
Il settore del turismo, inteso come alberghi e ristorazione raccoglie il 51,5% degli avviamenti e ciò conferma la forte propensione a questo settore dell’economia riminese. E’ tra aprile e giugno che si sono maggiormante verificati (45,3%). Il 54,5% degli avviamenti risulta essere a “tempo determinato” e il 25,0% degli stessi assunto con contratto di lavoro “intermittente”. Progressiva la riduzione nell’incidenza del lavoro dipendente a tempo indeterminato (quello che sino a ieri rappresentava il contratto ‘standard’) con aumento dei rapporti a termine, anche attraverso l’utilizzo delle forme contrattuali atipiche introdotte o modificate dalla Legge n. 30/2003 (Legge Biagi).
Altri dati anagrafici e di genere. Il 53,3% degli avviati risulta essere di sesso femminile, il 28,8% essere compreso nella classe di età 25-34 anni, il 67,2% risiedere in provincia e il 70,7% essere di nazionalità italiana; in particolare riguardo alla classe di età, aumentano dell’8,1% gli avviati over 45 e dell’1,7% gli avviati tra i 35 e i 44 anni mentre diminuisce del 3,6% il gruppo dei 25-34enni e del 12,7% i lavoratori under 25; all’interno di quest’ultima classe, si evidenzia il “crollo” delle assunzioni dei ragazzi fra i 15 e 19 anni (- 33,9%). Riguardo alla nazionalità è utile rilevare l’incremento del peso dei lavoratori stranieri sul totale; nel complesso, la presenza dei lavoratori provenienti dall’estero è cresciuta dal 26,4% del 2007 al 27,8% del 2009 sino al 29,5% del 2011, mentre nell’ultimo anno questo valore si attesta al 29,3%.
I dati relativi agli esiti occupazionali successivi al licenziamento mostrano nel dettaglio, il 60,1% dei lavoratori iscritti alla mobilità durante il 2012 non ha più avuto avviamenti alle dipendenze mentre il restante 39,9% è, invece, riuscito a farsi assumere (il 26,4% è rimasto occupato sino alla fine del 2012 e il 13,5% ha concluso il rapporto di lavoro entro il mese di dicembre). In sostanza – secondo gli analisti del Rapporto Economico – i lavoratori licenziati nel 2012 non hanno avuto tanto una maggiore difficoltà di reinserimento professionale rispetto all’anno precedente quanto, piuttosto, una minore probabilità di ritrovare una continuità lavorativa.
Interessanti sono anche i dati sui cosiddetti “scoraggiati”, cioè di quelle persone che hanno smesso di cercare lavoro dopo che a lungo non lo hanno trovato; secondo le stime provenienti dall’Ires (l’istituto di ricerca della Ggil) risulta che, in provincia di Rimini, nel 2012, ve ne sono 5.099, in crescita, rispetto al 2011 (4.721 unità), dell’8,0%; gli “scoraggiati” sono soprattutto giovani (dai 25 ai 35 anni) e spesso si tratta di donne.
Quanto al tasso di occupazione, questo si si è attestato, al 63,7% (era al 64,6% nel 2011), con valori più alti riguardo al genere maschile (73,5%) e più bassi per il genere femminile (54,1%); Anche in questo caso a soffrire maggiormente sono i giovani, con un tasso di disoccupazione che arriva in provincia di Rimini al 15,8% nella fascia di età 15-29 anni (8,5% maschile e 26,4% femminile) e addirittura al 20,5% nella fascia di età 15-24 anni (13,7% maschile e 29,0% femminile).