di MILENA ZICCHETTI
Sono le ‘Case Museo dei poeti e degli scrittori di Romagna’, che portano ancora i segni della cultura e della società a cui gli autori sono appartenuti. L’elenco è lungo: Vincenzo Monti, Marino Moretti, Alfredo Oriani, Alfredo Panzini, Giovanni Pascoli, Aurelio Saffi, Renato Serra e Giosuè Carducci. Uomini che hanno trovato nella Romagna, un luogo che è stato per loro fonte di ispirazione.
La visita di queste realtà, ora maggiormente conosciuta grazie anche alla collaborazione con l’Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, rappresenta inoltre una importante possibilità di scoprire e visitare bellezze del nostro territorio spesso poco conosciute, passando attraverso le eccellenze non solo culturali, ma anche di paesaggi, storia e tradizioni. E poi, come ha dichiarato il grande italianista, filologo, saggista e critico letterario Ezio Raimondi, uno dei più grandi studiosi della letteratura italiana e scomparso recentemente, in Romagna “le case degli scrittori sono dei punti di riferimento vitali, dei nodi che rappresentano una coralità intima e raffinata”.
Partiamo dunque per questo, seppur virtuale, intrigante percorso che, come lo stesso Coordinamento delle Case Museo propone, divideremo in tre tappe. Quello che percorreremo in questa occasione, è l’itinerario della ‘Via Adriatica’, che si vuole un po’ contrapporre a quello svago per cui la riviera è fin troppo conosciuta. Non solo mare e divertimento quindi, ma un percorso culturale letterario che ha segnato il nostro Otto e Novecento. Punto di partenza è Bellaria, dove troviamo la Casa Rossa tanto cara ad Alfredo Panzini, passando per San Mauro Pascoli dove passò la sua triste giovinezza il poeta Giovanni Pascoli, per terminare a Cesenatico, lungo il bellissimo canale, dove Marino Moretti amava comporre i suoi versi.
La Casa Rossa (nella foto una delle stanze), così chiamata per via dell’intonaco esterno, è dove Alfredo Panzini (1863 – 1939), scrittore e critico letterario, trascorse i periodi più lieti, ispirati e significativi della sua vita. E’ qui che vengono infatti scritte molte delle sue opere più importanti, ed è sempre qui che ogni estate Panzini si incontrava con amici romagnoli del calibro di Marino Moretti, Antonio Baldini, Renato Serra e Alfredo Oriani. C’è naturalmente la celebre bicicletta, indimenticabile protagonista de ‘La Lanterna di Diogene’ e delle sue gite in campagna. E c’è lo studio, oggi principale spazio di esposizione, con la particolarissima scrivania a cassetti e alcuni suoi manoscritti originali. All’interno della casa, sono presenti anche alcuni dipinti della moglie Clelia Gabrielli, raffinata pittrice. (Via Pisino, 1 – Bellaria Igea Marina (RN) – Per informazioni: 0541.343746).
Perché visitare invece Casa Pascoli? Monumento nazionale dal 1924, è ora gestita dal comune di San Mauro Pascoli ed è proprio Rosita Boschetti, Responsabile della Casa-museo, a spiegarcelo. “Guidati dalla poesia pascoliana, abbiamo l’opportunità di scoprire i luoghi dell’infanzia e della giovinezza di Giovanni Pascoli (1855 – 1912), quei luoghi ormai entrati nell’immaginario collettivo e divenuti di per sé poetici. Emozioni e suggestioni create dal luogo stesso in cui visse il poeta bambino e adolescente, con le strutture originali della cucina, con l’ampio focolare e la travatura in legno, con la culla in cui nacque, con i cimeli appartenuti alla famiglia Pascoli. Proprio dalla casa di San Mauro inoltre, Pascoli scrisse una delle sue poesie più celebri, ‘Romagna’, la cui prima stesura, risalente al 1880 circa, è esposta al primo piano, in una stanza della casa che fu in origine un piccolo salotto. Anche il giardino è fortemente evocativo, per la presenza di molte specie botaniche ricordate nei versi pascoliani, dalla mimosa rosa sul cancello, al gelsomino rampicante al muro, all’erba luisa o cedrina, dall’intenso profumo di limone, pianta preferita dalla madre del poeta. Una visita quindi soprattutto evocativa, fatta di sensazioni, di impressioni, di profumi, che avvolgono il visitatore nell’atmosfera dell’epoca, avvicinandolo al mondo del grande poeta romagnolo”. (Via Giovanni Pascoli, 46 – San Mauro Pascoli (FC) – Per informazioni: 0541.810100)
E’ invece per volontà dello stesso Marino Moretti (1885-1979), grazie al suo lascito testamentario del 1978 a favore del comune, che la sua casa natale, posizionata sulla riva del porto canale di Cesenatico, è divenuta, già dagli anni ’80, una Casa Museo. “L’ambiente domestico vissuto dallo scrittore nel suo quotidiano” ci racconta Manuela Ricci della Casa-museo, “assume per noi, per via dei fitti riferimenti letterari (Moretti, in ‘crepuscolare’, ha cantato gli ‘oggetti di tutti i giorni’ a lui prossimi) e delle continue testimonianze documentarie di un secolo di letteratura (libri, lettere, autografi, fotografie, opere d’arte, ecc.) il valore di una fonte continua di scoperta, necessaria e affascinante per la conoscenza, non solo di un autore e delle sue opere, ma anche del suo gruppo di amici, tutti scrittori e intellettuali. Un clima culturale insomma”. Casa Moretti, possiede la tipica struttura che caratterizza le case dei marinai della costa adriatica. All’interno, tutto è rimasto nell’assetto originario, come voluto dal padrone di casa, con i suoi arredi, la biblioteca e l’intero archivio dello scrittore.Aperta ufficialmente al pubblico dal 1989, la casa è ora anche sede di un centro di studi sulla letteratura moderna e, durante l’anno, promuove una intensa attività culturale ed è inoltre costantemente impegnata nell’organizzazione di convegni, seminari d’aggiornamento, mostre e incontri. (Via M. Moretti, 1 – Cesenatico (FC) per informazioni 0547.79279). Eccoci giunti alla fine di questo viaggio. Percorrerlo (e ripercorrerlo) è forse come lasciare qualcosa di noi a loro, e viceversa?
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