E’ un territorio della provincia di Rimini “attraente” (il 1° gennaio 2013 ha superato la soglia più che simbolica dei 10 mila abitanti) quello che dovrà fare i conti (in tutti i sensi) con i rilievi mossi dalla Guardia di Finanza di Rimini. Sono infatti otto i rappresentanti della precedente legislatura (2009-2012 ma conclusasi prima del tempo il 21 marzo 2011) coinvolti nell’indagine delle Fiamme Gialle coordinata dal sostituto procuratore Davide Ercolani.
La vicenda è spinosa e riguarda i debiti fuori bilancio del Comune di Coriano relativi all’anno 2011 e sui compensi accessori dei dipendenti relativamente al triennio 2008-2010. Le accuse sono quelle di abuso di ufficio e di danno erariale. A essere iscritti nel registro degli indagati l’ex sindaco Maria Luigina Matricardi, il commissario prefettizio Maria Virginia Rizzo (subentrato appunto dopo le dimissioni della Matricardi nel 2011) e l’ex assessore al personale Riccardo Guiducci. Risultano indagati anche cinque funzionari amministrativi del Comune.
L’attività di controllo è partita su delega della Procura Regionale della Corte dei Conti di Bologna che ha voluto far luce su irregolarità presenti in alcuni atti di gestione durante il periodo di commissariamento del Comune di Coriano e non solo. Durante il periodo di giunta della Matricardi , negli anni 2008- 2009 – 2010, i dipendenti comunali sono stati “omaggiati” di premi per un totale di 150 mila euro sotto forma di indennità di turno, incentivi Ici e premi di produzione. Soldi provenienti dal fondo per le risorse decentrate e, quindi, illegali. Per questo motivo a farne le spese anche l’allora assessore al personale Guiducci.
Inoltre, nel periodo di commissariamento i debiti fuori bilancio riscontrati nell’agosto 2011 sono stati pari a 4 milioni di euro. Questo perché tra i debiti figuravano anche corrispettivi fatturati dalle imprese creditrici del Comune di Coriano alle quali era stato pagato anche il cosiddetto “utile di impresa” di 360 mila euro. In realtà, secondo gli inquirenti, tale somma è solo un esborso ingiustificato non potendo corrispondere all’acquisto di un bene o di un servizio presente nei capitoli di spesa del Bilancio.
Sulla vicenda il sindaco Mimma Spinelli si pronuncia ma con moderazione e attenzione, essendoci appunto un’indagine in corso. “Quello che posso dire è che non mi aspettavo una situazione così grave. Eravamo a conoscenza dei 4 milioni di euro fuori bilancio, ma non dei 150 mila euro provenienti dal fondo di produttività, che a noi risultavano 35 mila da recuperare. Nei prossimi giorni – conclude la Spinelli – mi rivolgerò alla Corte dei Conti per avere un parere tecnico sul da farsi e chiederò un incontro ai sindacati per capire quale sia la procedura migliore da adottare con i dipendenti indagati”.
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