Come cresce l’economia mondiale? Michael Spence, premio Nobel per l’economia nel 2001, è intervenuto oggi pomeriggio al centro congressi SGR alla prima delle due giornate di studio dedicate agli scenari economici mondiali promosse dal Centro di Ricerca Economica di Rimini “The Rimini Centre for Economic Analysis”, organismo indipendente nato per volere di Luciano Chicchi, attualmente presieduto da Gianluca Spigolon, sostenuto da Uni.Rimini e Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini e il cui comitato scientifico è diretto dal Prof. Gianligi Pelloni. L’appuntamento, ha cadenza biennale, alternata tra l’Italia e il Canada, e riunisce duecento economisti provenienti da tutto il mondo per riflettere sui fattori che determinano le diverse velocità della crescita economica nel mondo.
“Le economie mondiali crescono a velocità differenti – ha detto Spence (nella foto) – ma la situazione nel mondo è migliorata moltissimo negli ultimi decenni poiché si sono affacciati al protagonismo dello sviluppo economico nuove aree del mondo. Fra meno di 50 anni questi paesi avranno redditi più simili a Europa, America e Giappone. Ma perché si completi questo viaggio vanno vinte sfide come la stabilità, la governance e la sostenibilità. Nei prossimi 25 anni l’economia globale triplicherà la sua grandezza, Cina e l’India saranno i giganti economici e l’85% della popolazione mondiale avrà redditi relativamente alti. La percentuale era del 15% dopo la seconda guerra mondiale. Le aree del mondo per investimenti proficui sono diverse. Certamente gli Stati Uniti, ma i prezzi bassi che ora ci sono in Europa attraggono interesse. A breve anche l’Africa sarà un mercato sul quale porre attenzione. E poi la Cina, dove investire non è un’operazione semplice, ma dove una middle class di 250 milioni di persone salirà a 650 milioni nel giro di 10 anni e sono numeri enormi”.
Sulle politiche monetarie europee e la richiesta di movimenti politici in vari Paesi di uscire dall’Euro, Spence ha detto: “E’ comprensibile, le difficoltà economiche generano posizioni di questo tipo, ma sarebbe un grave errore. Tocca però ai governanti agire concretamente per far comprendere ai cittadini il valore della moneta unica in Europa. Sugli interventi della Bce a sostegno dell’Euro, Spence ha aggiunto: “La banca centrale sta facendo tutti gli sforzi che le sono possibile per sostenere i mercati, ma saranno vani se non avrà l’aiuto concreto e il sostegno, tramite interventi strutturali che differiscono in ogni paese, da parte dei ministri economici dei Governi europei”.
Oltre a Michael Spence, sono a Rimini economisti di calibro mondiale come Pranab Bardhan dell’Università di Berkeley, Costa Aziariadis della Washington University, Philippe Anghion della Harvard University, Jim Griffin (Università of Kent e Robert Kohn (University of South Wales).
Il Centro di Ricerca Economica di Rimini “The Rimini Centre for Economic Analysis” (RCEA) è una associazione privata non-profit, che svolge attività di ricerca scientifica indipendente nell’ambito dell’economia applicata, della teoria economica e dei connessi campi di ricerca. Il Centro, presieduto dall’Avv. Gianluca Spigolon, ha sede a Rimini, dove alcuni dei suoi soci fondatori e degli suoi ricercatori hanno speciali legami. Il RCEA nasce dalla collaborazione tra economisti italiani, economisti canadesi e un gruppo di eminenti soci fondatori provenienti dalle amministrazioni pubbliche e dal mondo della finanza e dell’industria. L’attività di ricerca portata avanti presso il RCEA mira a contribuire al dibattito scientifico e pubblico in ambito economico, e non a perseguire particolari obiettivi di natura economica, politica o sociale. Attualmente il RCEA è composto da più di 50 ricercatori e si tiene con cadenza biennale, alternativamente in Italia e in Canada, in collaborazione con le istituzioni italiane e canadesi. I lavori scientifici dei ricercatori associati al RCEA sono pubblicati nella collana ‘RCEA Working Papers’.
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