di ALBERO BIONDI
RIMINI – Era proprio quello che ci voleva per salutare l’arrivo della primavera: una Biennale del Disegno allestita nel cuore del centro storico. Prima edizione in assoluto. Un’impresa coraggiosa e senza precedenti a Rimini, che vuole offrire uno sguardo sulla storia dell’Arte attraverso mille opere in esposizione. La mostra inaugura domani sabato 12 aprile (ore 17) alla Sala dell’Arengo di Piazza Cavour in presenza del Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, e sarà visitabile fino a domenica 8 giugno; due mesi in cui la città dei Malatesta si trasformerà nella capitale italiana del disegno. La Biennale si disloca su sette spazi espositivi: Museo della Città, Castel Sismondo, Palazzo del Podestà, Palazzo Gambalunga, FAR (Fabbrica Arte Rimini), Museo degli Sguardi e Cineteca Comunale.
Fiore all’occhiello che merita il primo posto nell’elenco è la sinopia di Piero della Francesca conservata al Tempio Malatestiano, mentre al Museo, che per l’occasione inaugurerà l’Ala nuova, sono ospitate le mostre principali. Tra queste c’è “Krobyos” (allestita anche negli spazi FAR) che intende proporre un confonto tra i maestri dell’età barocco-rinascimentale e gli artisti del XIX e XX secolo. Un po’ di nomi? Correggio, Parmigianino, Taddeo Zuccari, Beccafumi, Barocci, Tintoretto, Guercino… tutti scrupolosamente selezionati dai curatori presso il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi di Firenze. Tra i moderni all’appello Domenico Baccarini (con cinquanta opere originali provenienti dalla Pinacoteca Civica di Faenza), William Kentridge, Kiki Smith, Vedova, Depero, Fontana, Capogrossi, Boetti e Boccioni con un’opera inedita.
Sempre al Museo della Città, accanto al nuovo allestimento per la collezione Renè Gruau e al Libro dei sogni di Federico Fellini, sarà esposto un inedito di Marcello Dudovich e non mancherà una sezione dedicata a Filippo De Pisis. Spazio anche all’archeologia per scoprire come il disegno sia un aiuto fondamentale nella ricerca e studio dei reperti. Due mostre monografiche dedicate all’artista bolognese Antonio Basoli, tra i ferventi protagonisti dell’arte Neoclassica, e l’archietto Adolfo Coppedè, definito il “Gaudì italiano” per il suo gusto eclettico. Esposti anche i Disegni Antichi della Collezione Ridolfi di Bologna, tutti inediti da scoprire. Il percorso prosegue con l’omaggio allo scultore riminese Elio Morri nel centenario della nascita, offrendo una retrospettiva sulla produzione dei disegni dell’artista i quali, nella maggior parte, non sono mai stati esposti. A Castel Sismondo è visitabile invece la mostra dedicata al fumettista Hugo Pratt (per chi non lo sapesse dai natali riminesi), occasione imperdibile per tutti gli “afficcionados” del fumetto e della Graphic Novel.
In più la Biennale si propone anche come laboratorio creativo con l’evento “Disegno/Forma Festival” (dal 16 al 25 maggio), che prevede stage, conferenze, incontri con esperti del settore, spettacoli teatrali e workshop presso il circuito museale, delle gallerie, degli atelier e delle librerie. Tra questi c’è Cantiere Disegno nell’Ala nuova del Museo della città dedicato a trenta artisti contemporanei, tra cui Stefano Arienti, Kiril Cholakov, Marco Neri, Nicola Samorì, Eron… il meglio delle avanguardie.
Non poteva mancare il sodalizio cinema/disegno ormai consolidatosi nell’amatissimo genere di animazione. La Biennale dedica una retrospettiva a Gianluigi Toccafondo, pittore e videomaker di fama internazionale, con la proiezione del suo recente “La Piccola Russia”; mentre alla Galleria dell’Immagine espone la giovane Nicoletta Ceccoli, artista che proprio nel cinema d’animazione si è affermata. La Cineteca ospiterà la rassegna “Il disegno nel cinema” mentre a Leonardo Sonnoli, graphic designer, spetta l’alestimento delle quattro sale della Gambalunghiana. Per finire grazie al circuito OPEN case editrici, librerie, gallerie, studi di architettura e di moda accoglieranno il pubblico nei loro spazi. Alla Biennale del Disegno c’è davvero l’imbarazzo della scelta.
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