di MILENA ZICCHETTI
“Nessuno può essere saggio a stomaco vuoto”. Così affermò George Eliot, pseudonimo di Mary Anne Evans, scrittrice britannica del 1800 e una delle più importanti dell’epoca vittoriana. E non a torto, tra l’altro, visto che fin dagli antichi, tutte le decisioni più importanti venivano spesso prese attorno ad una tavola imbandita. Ma la tavola può diventare anche un luogo magico, legato sì a momenti di routine quotidiana, ma anche di incontro con la famiglia o gli amici, il luogo per eccellenza delle discussioni, delle chiacchiere e delle risate. E’ quello che troviamo in “Racconti in cucina. Storie e ricette tra la pianura padana e il mare” (pagg.104, euro 10) di Laura Boni (foto), nata in un paese della bassa pianura padana, cattolichina di adozione.
Appassionata di cucina, in poco più di un centinaio di pagine, ha raccolto una serie di racconti, aventi come filo conduttore il cibo. Dagli antipasti ai dolci, dalle preparazioni più elaborate a quelle più veloci. Un “ricettario” in cui il lettore non solo trova tutti gli ingredienti e le preparazioni, ma anche profumi, sapori e sensazioni legate ai ricordi dell’autrice. Una raccolta di emozioni quindi, associate a momenti importanti della sua vita.
Ma com’è nata l’idea del libro? “Se devo essere sincera, non so nemmeno io se sono nate prima le ricette o prima i racconti. O forse sono nati insieme. Quello che è certo, anche se può sembrare strano, è che il tutto è nato di notte. E’ di notte infatti che mi venivano in mente particolari episodi legati alla mia vita, più o meno passata, e tutti si riconducevano a piatti ben precisi. E così, per paura di dimenticarmi tutto, mi alzavo di corsa e iniziavo a buttarli giù, a mano libera, più per una mia voglia di fissare quei momenti, non con l’idea di farne chissà che cosa. Poi mi sono resa conto, ma solo successivamente, che tutti questi racconti avevano in effetti un filo conduttore e cioè, qualsiasi situazione o persona che avevo ricordato, era legata alla tavola o ad un preciso piatto. Da qui è poi partito il tutto. In questo libro non ci sono infatti semplici ricette scritte così, come se ne trovano tante nei ricettari o su internet, ma sono prima di tutto ricette di piatti della famiglia, quelle della tradizione tramandate dalla mia nonna o dalla mamma, unite a racconti di episodi di vita vissuta. E’ un libro in cui, leggendolo, si respira un’atmosfera davvero familiare”.
A questo punto la curiosità è alta e non si può non chiedere almeno un esempio, un aneddoto particolare tratto dal libro. Ad anticipare la risposta, una grande risata di Laura… “Ce ne sono tante a dire il vero, ma se devo sceglierne una… è ‘la zucca nel forno’, che racconta del capitombolo di Giulia, mia figlia. E’ quella forse che rappresenta uno dei periodi più belli e che ricordo più volentieri: quando mia figlia era piccola e andava alle elementari. Racconto una situazione davvero comica e irripetibile, perché nemmeno impegnandosi si riuscirebbe a replicare. Giulia correva assieme ad una amichetta in cucina, è inciampata e cadendo è finita con la ‘zucca’ (la testa) dritta dritta nel forno”.
Racconti e ricette quindi, ma Laura Boni non è né una chef né un cuoca, tantomeno una scrittrice di libri di cucina… Ma è indubbio che di passione per tutto questo c’è e non poca. “Penso che la passione per la cucina sia innata in una persona e dipenda anche molto dal contesto e dal periodo in cui vive o ha vissuto” prosegue. “Io sono nata negli anni ’60 e la società era molto diversa da quella attuale: le donne stavano per lo più a casa, o comunque, anche se lavoravano, dedicavano molto più tempo alla cucina. Per quanto mi riguarda, ho avuto delle ottime maestre: sia mia mamma che mia nonna erano bravissime ed entrambe mi hanno insegnato molto. Soprattutto la mia nonna, con cui passavo la maggior parte del tempo quando i miei genitori erano al lavoro alla farmacia di famiglia. A dieci anni ero già bravissima a fare le torte. Una passione, quella per i dolci, che ho tutt’ora”.
Il ricavato della vendita del libro sarà devoluto al “Microcredito” proposto da Comune e Caritas di Cattolica, parrocchia San Pio V (per informazioni: 3386733374).
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