di MILENA ZICCHETTI
L’Emilia Romagna è tra le prime regioni d’Italia ad autorizzare l’accesso degli animali d’affetto in ospedale per far visita ai loro proprietari ricoverati. Il sì unanime alla nuova normativa, è arrivato martedì 10 dicembre scorso. Ora, manca solo il via libera della Giunta Errani. Le nuove regole, valide sia nelle strutture private che in quelle pubbliche, riguardano solo cani e gatti e dietro specifica richiesta scritta del singolo paziente, indirizzata alla direzione sanitaria della struttura ospedaliera. Una volta approvata definitivamente dalla giunta, tale disciplina dovrà essere rispettata da tutte le strutture ospedaliere regionali. La commissione, ha naturalmente posto dei limiti: gli animali domestici avranno accesso agli ospedali e alle altre strutture sanitarie soltanto negli orari di visita, riservati anche ai parenti, e ovviamente non potranno essere ammessi nei reparti a rischio. Esclusi dunque i reparti di terapia intensiva, chirurgia, traumatologia d’urgenza, i reparti d’isolamento e i centri di trapianto, di dialisi, di grandi ustioni e i reparti maternità.
L’Azienda USL di Rimini, tiene a precisare che al momento è tutto fermo. Si stanno infatti ancora attendendo le linee guida applicative, dopodichè verrà realizzato un regolamento aziendale ma, sottolinea “due unità operative annoverano già esperienze sperimentali in questo senso”. Si tratta infatti dei reparti di ‘Terapia Antalgica e Cure Palliative – Hospice’, in cui in passato sono stati consentiti limitati e controllati accessi di animali nelle camere di degenza dei pazienti e di ‘Psicopatologia dell’Infanzia e dell’Adolescenza’ con una esperienza ancora più ampia. “In quest’ultimo reparto – specifica a lapiazzarimini l’azienda sanitaria – viene periodicamente effettuata, da alcuni anni a questa parte, un’esperienza di pet terapy, facilitata anche dal fatto che la palazzina gode di un piccolo giardino recintato. Operatori specializzati dell’Associazione ‘Attività e Terapie Mediante l’Animale Onlus’ (Atma), con la quale viene stipulata una convenzione per la copertura delle spese, effettuano accessi settimanali presso il reparto con un cane, a sua volta addestrato per la pet terapy. In alcune circostanze, con pazienti che, per vari motivi, non uscivano dalla camera, il cane è stato portato al letto del paziente, con grande soddifazione del paziente stesso e del cane. L’attività viene svolta alla presenza e in coordinamento col personale medico ed infermieristico del reparto e periodicamente l’onlus effettua una relazione sull’attività in cui sono descritti i risultati ottenuti, come ad esempio un maggior controllo e autocontrollo dei ragazzi e una migliore qualità nel rapportarsi con gli altri”.
Del resto è stato provato più di una volta quanto bene possa fare la compagnia di un animale domestico su una persona malta, sia per risollevare il morale, soprattutto dei più piccoli o dei più anziani, sia per rendere la riabilitazione e la ripresa più facile e veloce.
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