di FRANCESCO TOTI. Una decadenza lenta ed inesorabile raccontano gli indicatori degli arrivi (+1,9%) delle presenze (-2,9). A picco gli stranieri: meno 3,4. Segno più per Cattolica e Misano.
“Se funziona il verde finto di Riccione, figurarsi quello vero”. Lo afferma Luca Cevoli, direttore dell’Associazione albergatori di Riccione. Laurea in Agraria, famiglia già con pensioncina (come ricorda dai palchi il fratello Paolo), ha tre idee forti per il turismo del Riminese del futuro: costruire una città giardino. La prima, dobbiamo essere l’esatto contrario delle metropoli. Ci deve essere tanto verde, niente traffico, niente rumori. Dobbiamo aprire e naturalizzare tutto quello che abbiamo costruito, chiuso e asfaltato”. Il secondo punto di Cevoli: “Cercare un sogno: non avere automobili. Chiudere dal Marano all’Abissinia; ci saranno dei disagi ma sul medio e lungo periodo no. La terza idea è costruire un atollo sia sotto il mare, sia sopra. Richiamerebbe migliaia di appassionati per la flora e la fauna sotto. Le basi per i prossimi 15-20 anni vanno
gettate ora; i sindaci hanno una visione di 4-5 anni, non di più”.
Intanto, Riccione da otto anni, anche con successo, si è “inventata” il treno gratis. Hanno aderito 55 alberghi su 400 e i numeri sono in crescendo, un po’ come la musica di Gioacchino Rossini. A Torino ci sono pullman che girano con sulle fiancate che il mare di Riccione non è che a 4 ore e mezzo di treno. A Padova le fioriere del centro storico recano lo stesso messaggio. Inoltre, Riccione è presente sulla homepage di Trenitalia. Sempre Riccione, gli albergatori hanno fatto promozione in Svizzera e Austria. Il grosso dei 40mila euro invece se ne va sul web.
I numeri del 2014, ancora una volta, affermano, che il declino è lento, costante, quasi inesorabile. Quasi ineluttabile. Si scende di pochi numeri l’anno. In provincia di Rimini, il movimento turistico ha tenuto per ciò che riguarda gli arrivi, con un +1,9% rispetto al 2013, con le presenze che sono però diminuite del 2,9%; meglio la clientela italiana (+3,1% negli arrivi e – 2,6% nelle presenze) rispetto a quella straniera (-1,9% negli arrivi e meno 3,4% nelle presenze). Stranieri però che si riscattano sulla permanenza media (rapporto presenze/arrivi); questo, complessivamente, risulta di 4,7 giorni, ma è maggiore per il turista straniero (5,3 contro 4,5 giorni degli italiani). La stagione 2015 si presenta con buone sensazioni dopo le anteprima del 25 aprile e primo maggio. Patrizia Rinaldis, presidente degli albergatori di Rimini al quarto mandato: “Nei miei colleghi c’è più ottimismo. Si presenta un luglio da molto bene, un giugno da punto interrogativo e si auspica un buon agosto. A settembre c’è la variabile tempo. I prossimi anni li possiamo affrontare solo riqualificando il nostro territorio con una politica sana e vera. La stessa cosa devono fare i miei colleghi. Sono del parere che le aziende fuori mercato vadano chiuse. E a chi vuole tornare ad investire va incentivato con aumenti di cubatura”.
Dall’altra parte del Riminese ma in provincia di Pesaro andiamo a sentire gli umori di Angelo Serra, presidente a a Gabicce Mare. Un uomo che sa fare turismo con un nipotino di 6 anni che parla tre lingue (italiano, russo e cinese): “Non ho buone notizie sulla stagione. Vedremo. Oggi, la prenotazione non è più l’assillo; sanno che c’è sempre posto. Purtroppo, nonostante la bellezza ed il fascino, la città sta perdendo anno dopo anno presenze. Vuol dire che la si è seduta, che non crede più al cambiamento. Così facendo ha perso il treno dell’innovazione; quando ci si salva con la qualità e la professionalità. Poi dobbiamo anche metterci che l’Apt (Azienda di promozione turistica delle Marche) è tra le ultime tre per la promozione turistica. Peggio fa l’Enit (Ente nazionale per il turismo). Domanda: ma l’Expo porterà o toglierà il turismo balneare proveniente dall’estero?”. Il futuro è nelle nostri mani. Per il quotidiano popolare inglese, “The Sun” (il Sole), la via Emilia è una delle venti strade più belle del mondo. L’articolo è stato pubblicato lo scorso primo maggio.