Si è chiusa lunedì scorso la seconda edizione di “Anticorpi”, festival itinerante organizzato dall’Osservatorio sulla Criminalità Organizzata della provincia di Rimini che si è svolto dal 10 al 21 novembre 2016. Quest’anno ad ospitare l’evento sono stati chiamati i comuni di Rimini, Bellaria Igea Marina e Riccione. “In un momento segnato da profonde trasformazioni economiche, culturali e politiche, i Comuni della Provincia di Rimini non possono considerarsi estranei a quei cambiamenti e a quei fenomeni sociali che, anzi, spesso si manifestano in forma marcata nelle zone urbane della Riviera. – Ha dichiarato Enzo Ceccarelli (foto), sindaco di Bellaria Igea Marina, amministrazione capofila del progetto “Osservatorio sulla Criminalità Organizzata della Provincia di Rimini” – Questo quadro rende particolarmente appropriato l’approccio scelto da un festival come Anticorpi, in cui i momenti di analisi sulla criminalità organizzata e sulle contraddizioni che attanagliano tanti settori del nostro Paese, si sono uniti a un confronto sulle soluzioni reali. Ne è nata una rassegna dall’identità forte, rivolta in maniera concreta alla protezione del bene “sicurezza”, e frutto della collaborazione tra comunità civica, in particolare quella locale, mondo sociale e sfera economica, anche grazie alla competenza organizzativa e di comunicazione dell’ associazione DIG, Documentari Inchieste e Giornalismi che gestisce l’Osservatorio. Più in generale, l’adesione convinta e trasversale dei Comuni all’iniziativa appena conclusa, premia il lavoro dell’Osservatorio provinciale sulla criminalità organizzata, improntato a un modello di condivisione e partecipazione da parte degli attori pubblici e delle comunità che essi amministrano”.
Anticorpi anche quest’anno ha dedicato particolare attenzione alle giovani generazioni, ritenendo che consapevolezza e responsabilità debbano prioritariamente investire i ragazzi che divengono ora cittadini del mondo. Nei mesi scorsi l’Osservatorio, in collaborazione con la Regione Emilia Romagna e l’Università di Bologna, ha somministrato a studenti frequentanti le scuole secondarie superiori della provincia riminese e ai loro genitori un questionario per testare conoscenze e percezioni della presenza mafiosa nelle nostre città. Anticorpi è stata dunque l’occasione per restituire i risultati dei questionari elaborati appositamente in un rapporto a cura di Stefania Crocitti, ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Bologna. La presentazione del rapporto è stata l’occasione per coinvolgere le scuole superiori del riminese e dell’università. Un primo tassello per chi vuole partire dalla percezione del fenomeno per poi analizzare la realtà degli affari delle mafie nella nostra Provincia.
Diversi gli appuntamenti che hanno visto quest’anno molti cittadini partecipi ed interessati: dalla tavola rotonda organizzata in collaborazione con l’Università di Rimini (Dipartimento di Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin”) dedicato all’Educazione alla Legalità, alla proiezione della docu – fiction Rai sulla vita di Libero Grassi con la presenza a Bellaria Igea Marina della figlia Alice Grassi, fino all’incontro sui Beni Confiscati con Stefania Pellegrini direttore del Master Pio La Torre, al quale hanno aderito i Comuni a cui vengono affidati i beni, anche gli Ordini Professionali dei Commercialisti, Avvocati e Architetti. Infine l’appuntamento conclusivo svoltosi a Riccione con la presenza dello studioso di mafie Enzo Ciconte. La presentazione de L’Atlante delle Mafie è stata poi l’occasione per l’Assessore Massimo Mezzetti e il dirigente alle politiche sulla sicurezza Regione Emilia Romagna, Gianguido Nobili di affrontare le novità contenute nel Testo Unico sulla Legalità di recente approvato dalla Regione Emilia Romagna.
Anticorpi è organizzato dall’ Osservatorio sulla Criminalità Organizzata della provincia di Rimini in collaborazione con il Comune di Bellaria-Igea Marina, il Comune di Rimini, il Comune di Riccione, il Patrocinio del Dipartimento e del Centro di ricerca e formazione “Educazione, Storia, Politica” Dipartimento di Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin”, Università di Bologna e il contributo della Regione Emilia-Romagna.