Non tutti sanno che è in atto una raccolta di firme che sta passando quasi inosservata. Stiamo parlando del sostegno ad una proposta di legge d’iniziativa popolare sulla legittima difesa della casa iniziata da pochi giorni, il 1° aprile scorso.
A parte quello che si può trovare sui principali social network, non si può certo dire che sia stata data molta divulgazione istituzionale a questa iniziativa. Vediamo di che cosa si parla. Nella proposta di legge, viene praticamente richiesto il “potenziamento della tutela della persona che difende la propria casa, i propri beni e i propri cari, e viene negato il risarcimento delle eventuali lesioni causate al ladro e/o agli eredi in caso di morte”, oltre all’aumento della pena per chi si introduce nel domicilio.
Questa la proposta di legge in dettaglio. Art. 1 (Modifiche all’articolo 614 del codice penale). All’articolo 614 del codice penale sono apportate le seguenti modifiche: a) Al primo comma le parole “da sei mesi a tre anni” sono sostituite dalle seguenti ”da uno a sei anni”; b) Al terzo comma sono aggiunte le seguenti parole:”Ma si procede d’ufficio se il fatto è stato commesso per eseguire un delitto perseguibile d’ufficio”: c) Al quarto comma le parole “da uno a cinque anni” sono sostituite dalle seguenti “da due a sette anni”; d) Dopo il quarto comma è inserito il seguente: “Colui che ha posto in essere una condotta prevista dai commi precedenti non può chiedere il risarcimento di qualsivoglia danno subìto in occasione della sua introduzione nei luoghi di cui al primo comma”. Si passa poi ad altro articolo, il numero 2 (Modifiche all’articolo 55 del codice penale). All’articolo 55 del codice penale, in fine, è aggiunto il seguente paragrafo: “Non sussiste eccesso colposo in legittima difesa quando la condotta è diretta alla salvaguardia della propria o altrui incolumità o dei beni propri o altrui nei casi previsti dal secondo e dal terzo comma dell’articolo 52”.
La proposta è di iniziativa politica (di Italia dei Valori in collaborazione con il segretario nazionale Ignazio Messina). In sostanza, quella promossa dall’Italia dei Valori è una procedura prevista dalla Costituzione e che permette ai cittadini di presentare un progetto di legge ai presidenti di Camera e Senato affinché questo venga discusso e votato in Parlamento. Perché sia possibile, occorrono almeno 50 mila firme valide. C’è tempo fino a metà maggio circa. Basta recarsi presso l’Ufficio Segreteria o l’Ufficio Anagrafe del proprio Comune di residenza con un documento di identità valido. Di sicuro un tema di strettissima attualità. (M.Z.)