Quaranta milioni di euro per la riqualificazione turistica ed alberghiera; 18 milioni per la promozione. La mobilità aerea e ferroviaria. Su questo sta lavorando la Regione. Ne parla l’assessore al Turismo, il ravennate Umberto Corsini.
Partiano dall’Enit (l’agenzia nazionale del turismo) in crisi da anni e che dovrebbe fare comunicazione all’estero, come sta?
“In questo momento si sta cercando di rilanciarlo. Sono stati fatti i direttivi operativo, finanziario. C’è tutta la questione del personale; dato che oggi è diventato privato, tutti hanno optato per lo stato. Ora vanno fatte le nuove assunzioni e il nuovo personale è chiamato a far funzionare la struttura”.
Funzionare, che cosa non è andato fino ad oggi nell’Enit, anche se sono passati fior di presidenti: Pier Luigi Celli, Umberto Paolucci, Evelina Christillin?
“Se non ha funzionato non è colpa né dei presidenti, né dei ministri. I tentacoli della tecnocrazia hanno impedito che l’Enit svolgesse la sua funzione. Tuttavia bisogna guardare avanti, senza scoraggiarci e con fiducia. Spero che questa nuova dirigenza riesca a prevalere”.
Quanto ha messo sul piatto la Regione per la promozione 2016?
“Diciotto milioni di euro; più 40 milioni di fondi europei. Nel 2015, i milioni erano 15 e mancavano le risorse da Bruxelles. Ai fondi europei si accede attraverso i bandi. Ne abbiamo fatto uno per i comuni, che possono elaborare progetti per la cultura e per l’ambiente. Una parte invece sono riservati ai privati per la riqualificazione alberghiera. Il bando per le amministrazioni sono scaduti il 30 aprile; per i privati, il bando, si
apre dal prossimo ottobre. I 40 milioni di euro, dovrebbero attivare investimenti per alcuni centinaia di milioni di euro”.
Quanto pesa il turismo sul Pil della regione?
“Quasi il nove per cento”.
Dove verranno indirizzati i 18 milioni di euro?
“All’Apt servizi vanno una decina di milioni; gli altri vengono destinati ai piani turistici di promozione locale, in parte alle quattro unioni di prodotto, poi le quote ai privati ed ai progetti speciali. Alle province vanno 3,3 milioni di euro; quella di Rimini, con un milione, la fa da padrona, dato il suo peso. Inoltre, l’Apt (Azienda di promozione turistica) sostiene molti eventi sia del Comune di Rimini, sia della Provincia”.
Quali orizzonti regionali invece sul medio e lungo periodo?
“Abbiamo approvato una nuova legge sul turismo che andrà a valorizzare i territori e le destinazioni. Il nostro obiettivo è superare la fatidica soglia del 25 per cento di presenze straniere; oggi siamo sul 22. Per raggiungere l’obiettivo stiamo lavorando sulle nostre eccellenze a partire dal fascino della via Emilia, puntando sui motori, il cibo, il benessere e la cultura. Tutti macro-prodotti per alzare la nostra attrazione. L’altro filone sul quale lavoriamo è la riqualificazione. Questi sono le guide per i prossimi anni. Su questa linea vanno anche i 20 milioni di fondi per le
città della costa. Insomma, vogliamo rinfrescare le nostre cartoline, se si può dire così”.
Un ruolo fondamentale per portare i turisti dall’Europa e dal mondo è la mobilità, che cosa fare?
“Abbiamo qualche problema, lo riconosco, anche se è in corso una progettualità. Il collegamento veloce aeroporto di Bologna-stazione di Bologna consentirà di migliorare sensibilmente i collegamenti verso la Romagna; riducendo i tempi si migliora sensibilmente il tema
dell’intermodalità. Stiamo lavorando sullo sblocco del passante di Bologna. L’aeroporto di Rimini è un altro aspetto importante e cercheremo una soluzione. C’è l’asse dell’alta velocità e siamo abbastanza soddisfatti per come stanno procedendo le cose. La criticità è l’asse costiera: Ravenna-Rimini. La grande novità di quest’anno, sulla mobilità, è il treno Monaco di Baviera-Rimini. Abbiamo investito per la comunicazione
in Germania 130 mila euro”. (G.C.)