Su una tavola romagnola non può mancare la tovaglia con la stampa ruggine: la semplicità come eleganza. Fatte in casa sul telaio della dote, le pezze di lino e canapa assunsero un’importanza nella vita domestica della casa colonica: vennero utilizzate per la stampa a ruggine nella confezione di tovaglie disegnate, seguendo un’antica tradizione nella preparazione delle coperte dei buoi sulle quali venivano stampate quadrettature geometriche con i simboli dei santi protettori. Popolare per la semplicità della tecnica, la xilografia, e il colore ruggine, gli elementi richiamano a quelli di Tovaglie con stampa ruggine Stampa ruggine, non può mancare sulla tavola romagnola una cucina povera e rurale: il legno di pero per gli stampi, la farina e l’aceto per il colore.
La pratica artigianale ha origini assai antiche; si sa solo che quest’arte si è diffusa in tutta Europa fin dal VI secolo dopo Cristo. La presenza di stamperie nella Roma pontificia, fa pensare che le romagnole e le marchigiane siano gli esempi di una diffusione periferica di un’arte esercitata nella capitale sino alla fine del XVIII secolo. Scomparsa nei grossi centri, per la concorrenza di altre manifatture e per motivi culturali, la tecnica della stampa ruggine è sopravvissuta in Romagna.