70 anni di Premio Riccione: sabato 23 settembre premiati i vincitori dell’edizione 2017. Il concorso che ha scoperto un giovanissimo Italo Calvino e premiato alcuni dei più importanti drammaturghi italiani, festeggia con i vincitori dell’edizione 2017: nel segno del rinnovamento generazionale, con 6 finalisti su 8 nati tra gli anni ’80 e ’90.
Sabato 23 settembre, ore 21, in piazzale Ceccarini, la cerimonia di premiazione del 54° Premio Riccione per il Teatro, il più longevo e prestigioso concorso italiano di drammaturgia. Nato nel 1947, all’indomani della Seconda guerra mondiale, il Premio Riccione festeggia quest’anno il suo settantesimo anniversario, e la cerimonia di premiazione è anche un’occasione per ricordare la lunga e fortunata storia del concorso.
A condurre la serata-evento, Silvia D’Amico, attrice emergente del panorama italiano, premiata con una menzione speciale ai Nastri d’argento 2015, e Graziano Graziani, critico teatrale e voce del programma di Radio 3 Fahreneit, nonché giurato del Premio Riccione. I due presentatori sono accompagnati dalle musiche di una special band composta da Andrea Arcangeli, Daniele Marzi, Massimiliano Rocchetta e Stefano Travaglini e dai visual disegnati per l’occasione dall’Antica Proietteria: uno spettacolo di luci e colori che trasformerà piazzale Ceccarini e la facciata del Palazzo del Turismo nella più spettacolare delle scene teatrali.
Sul palco numerosi protagonisti del teatro e della cultura, a partire dai dieci giurati. Oltre a Graziano Graziani, presenti anche Giuseppe Battiston, Arturo Cirillo, Emma Dante, Federica Fracassi, Claudio Longhi, Renata Molinari, Laurent Muhleisen, Christian Raimo e Fausto Paravidino, confermato per la seconda edizione nel ruolo di presidente di giuria.
A contendersi il 54° Premio Riccione per il Teatro, attribuito a un testo teatrale, in lingua italiana o in dialetto, ancora non rappresentato in pubblico, quattro autori: Carlotta Corradi con Nel bosco, Fabio Massimo Franceschelli con Damn and Jammed, Francesca Garolla con Tu es libre e Vitaliano Trevisan con Il delirio del particolare. Ein Kammerspiel. Al vincitore, 5.000 euro; i finalisti partecipano inoltre all’assegnazione di un premio di produzione di 15.000 euro per l’allestimento scenico del testo.
Durante la serata, viene proclamato anche il vincitore del 12° Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli”, riconoscimento riservato ai concorrenti under-30. I finalisti: Christian Di Furia con Un pallido puntino azzurro, Riccardo Favaro con Nastro 2, Tatjana Motta con Nessuno ti darà del ladro e Pier Lorenzo Pisano con Per il tuo bene. In palio, al vincitore, 3.000 euro; i finalisti partecipano all’assegnazione di un secondo premio di produzione (10.000 euro).
Tra le otto opere giunte in finale in entrambe le categorie, quella che meglio coniuga scrittura teatrale e ricerca letteraria riceve la menzione speciale “Franco Quadri” (1.000 euro), intitolata a uno dei più importanti animatori della scena teatrale italiana, a lungo direttore artistico e presidente di giuria del Premio Riccione.
Organizzato ogni due anni da Riccione Teatro (soci Comune di Riccione e ATER Associazione Teatrale Emilia Romagna), con il sostegno della Regione Emilia-Romagna e del main sponsor Hera, il Premio Riccione celebre inoltre il suo anniversario con l’introduzione, fuori concorso, di un Premio speciale per l’innovazione drammaturgica. Il nuovo riconoscimento è assegnato a una personalità, oppure a una compagnia, capace di aprire prospettive inedite al mondo del teatro attraverso spettacoli che hanno sparigliato preconcetti e convenzioni, distinguendosi per coraggio, invenzione, originalità di sguardo o di stile. A decidere il vincitore sarà un comitato scientifico composto da critici e studiosi di teatro, in collaborazione con le riviste «Altrevelocità», «Il Tamburo di Kattrin», «Stratagemmi», «Teatro e Critica».