«Tra celebrazioni rossiniane e riconoscimento Unesco per noi è un anno magico. Un grande trampolino di lancio per crescere con il turismo culturale nei prossimi anni», dice il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, inaugurando la mostra «Pesaro racconta Rossini» ai Musei Civici. Il sindaco definisce l’esposizione sul 150esimo «propedeutica all’investimento strutturale sul museo rossiniano, su cui abbiamo intercettato fondi ad hoc. Che sarà realizzato nel piano nobile di Palazzo Antaldi, concesso con la collaborazione della fondazione Carisp. L’obiettivo è aprirlo entro febbraio 2019». Ancora: «Rossini è il testimonial della bellezza italiana nel mondo nel 2018. Nel prossimo biennio si proseguirà con Leonardo e Raffaello, dove le Marche torneranno di nuovo al centro con Urbino. Siamo dentro una strategia di sviluppo culturale del Paese». Menzione anche per «la collaborazione tra Pesaro, Fano e Urbino, già sperimentata con l’esposizione sul Rinascimento e con l’idea del biglietto unico. Un buon esempio per lo sviluppo territoriale. Proseguiremo».
Sei sale con documenti, carteggi, immagini, esemplari di libretti d’opera e materiale per la prima volta esposto al pubblico che ricostruiscono le opere, i luoghi e la vita del compositore. Si presenta integralmente, tra l’altro, la collezione dei musei Hercolani-Rossini composta da 38 dipinti e un marmo, pervenuti al musicista in punto di morte a pagamento del prestito fatto ai nobili bolognesi Hercolani. Il Conservatorio, in collaborazione con Ente Olivieri e Fondazione Rossini, cura la sezione documentaria che ripercorre la propria storia, a partire dalla fondazione nel 1882 per volontà del compositore. La mostra diffusa, organizzata da Sistema Museo e ideata dal comitato promotore delle celebrazioni rossiniane e promossa da Comune di Pesaro, Comune di Urbino, Comune di Fano, in collaborazione con la Regione, include altre due sedi a Urbino («Gesamkunstwerk: Pelagio Palagi e Gioachino Rossini»: Palazzo Ducale, Sale del Castellare; a cura di Vittorio Sgarbi) e Fano («Rossini, il teatro, la musica»: Museo Archeologico e Pinacoteca del Palazzo Malatestiano; a cura di Fondazione Rossini). L’esposizione di Palazzo Mosca, con percorso narrativo a cura di Emanuele Aldrovandi, si potrà visitare fino al 18 novembre.
Commenta il vicesindaco Daniele Vimini: «Il tema di una mostra prodotta tra tre Comuni, con Regione e Sistema Museo, rappresenta un nuovo modello che abbiamo introdotto dalla scorso anno. La sinergia è motivo di circuitazione turistica: un patrimonio che va preservato nei rapporti istituzionali, perché porta valore aggiunto all’offerta culturale». «Il progetto è un modello di mostra diffusa che la Regione ha deciso di sostenere e su cui continueremo a investire», rimarca il consigliere regionale Andrea Biancani. Riconoscimenti per il Rof da Vittorio Sgarbi: «E’ l’unico festival italiano che può competere con Salisburgo. Del resto, la meraviglia per le opere di Rossini è paragonabile a quella per i lavori di Mozart. Rossini racconta la vita: è profondamente radicato a Pesaro. In programma avevamo la terza mostra sul Barocco nelle Marche, dopo Osimo e San Severino. Puntando magari sulla figura di Barocci: l’abbiamo rimandata, dopo il finanziamento ottenuto per Rossini. Ma legare Urbino al mondo del maestro non era impresa facile. Metterlo a confronto con tutti i pittori del suo tempo era impraticabile in così poco tempo. Così abbiamo scelto un grande artista bolognese: Palagi è versatile e universale, ha respirato l’epoca di Rossini. In questo modo diamo un contributo alla sua riscoperta. Con trenta disegni inediti». Presenti, tra gli altri, il sindaco di Urbino Maurizio Gambini, il vicesindaco di Fano Stefano Marchegiani, il vicesindaco di Urbino Roberto Cioppi, il direttore del Conservatorio Ludovico Bramanti, Catia Amati (Fondazione Rossini), Cristian Della Chiara (Rof) e Gianluca Bellucci (Sistema Museo).