Le ceramiche smaltate di Marcello Dolcini 2017 – 2018 sabato 28 e domenica 29 luglio, ai Musei Civici di Palazzo Mosca.
Promosso dall’assessorato alla Bellezza del Comune di Pesaro e Sistema Museo, l’appuntamento rappresenta un primo passo per un progetto più ampio e di respiro internazionale, che dia energia nuova alla valorizzazione di questa tradizione così forte per la città.
Quella di Marcello Dolcini è una produzione artigianale che nasce dal piacere di ‘mettere le mani in pasta’ per far nascere dagli elementi primordiali – terra, acqua, fuoco – oggetti unici con caratteristiche uniche, la cui cifra stilistica è fatta di semplicità e raffinatezza. Gli esiti della ricerca saranno presentati al pubblico dall’artista nelle due giornate nella corte di Palazzo Mosca.
Sabato 28 alle 19, si apre la mostra che sarà visitabile fino alle 22. Domenica 29, dalle 17 alle 21, Dolcini propone un laboratorio di tornitura guidata per chi volesse cimentarsi nella realizzazione di un proprio oggetto ceramico. Nella giornata di domenica, aperta anche la mostra con orario: 10-13,16-19.30.
E’ dal 2015 che Marcello Dolcini conduce una ricerca e sperimentazione di ceramiche in gres tornite a mano e cotte ad alto fuoco (1300° C circa). Si tratta di una piccola produzione di ciotole in cui la cura per la forma si abbina alla creazione di smalti sorprendenti per colore, matericità, contrasti lucido/opaco. Gli smalti di Dolcini sono realizzati utilizzando spesso materie prime naturali recuperate nella zona di Pesaro, soprattutto ceneri vegetali, ma anche argille, pietre, sabbia di mare e conchiglie. Anche questa seconda fase della ricerca nasce dallo studio delle tradizioni ceramiche orientali, in particolare del Giappone, ma anche di Cina e Corea, paesi in cui da secoli viene tramandata e molto apprezzata la creazione delle ciotole – in particolare da tè – realizzate a mano da maestri vasai in perfetta unione di funzione ed estetica.
In mostra, sabato 28 e domenica 29 luglio, sono presentate le interpretazioni di nuovi smalti a base di cenere come i Choseki, di origine coreana, ricchi di argilla, di colore e opacità diversi a seconda del gres usato per le ciotole; i Chun di colore azzurro-blu e smalti ricchi di ferro, come il Temmoku e il Kaki. Il primo, dai colori che vanno dal nero lucido al marrone lucido oppure opaco; il secondo – tipico della città giapponese della ceramica Mashiko – di color marrone, che una volta sovrapposto a uno smalto di cenere acquisisce una particolare tridimensionalità, con sfumature dal nero al marrone e talvolta anche blu. Uno smalto famoso perché molto utilizzato dal grande ceramista giapponese Shoji Hamada (1894-1978). Della stessa area del Giappone è uno smalto color turchese-smeraldo, con macchie nere opache, ottenuto aggiungendo ossido di rame a uno smalto di cenere Nuka. Infine, sono state realizzate ciotole con smalto Shino, composto solo di feldspato e caolino, originario della prefettura di Mino, ancora in Giappone. La serie di ciotole è stata realizzata in un forno a gas ad alte temperature. A Palazzo Mosca esposte anche le ciotole cotte ad alto fuoco in forno a legna, da cui si sono sviluppati smalti “naturali” (cioè ottenuti senza smalto) ottenuti unicamente dai flussi di fiamme ricche di cenere, con decori ed effetti vetrosi imprevedibili e sfumature di colore rosso accese denominate “flashing”.
Durante le due giornate, sarà possibile acquistare alcune ceramiche di Marcello Dolcini presso il bookshop dei Musei Civici.