Il sindaco Renata Tosi, centrodestra, inaugura il parco
Il Parco degli Olivetani è un “falso” storico. Quelle terre appartenevano agli Agostiniani. E’ stato inaugurato il 17 novembre.
Riportiamo un articolo a firma di Oreste Delucca, tra i massimi studiosi della storia del Riminese.
Segue il comunicato stampa del Comune di Riccione.
di Oreste Delucca
– Leggo nel numero di ottobre de “La Piazza” la lettera di Fosco Rocchetta che, molto educatamente, sottolinea come il parco riccionese che si vuole intitolare agli Olivetani, in realtà sarebbe appropriato intitolarlo invece agli Agostiniani che, per secoli, sono stati proprietari di quell’area, mentre gli Olivetani avevano titolarità altrove.
Alla documentazione storica che Rocchetta è pronto ad esibire, mi permetto aggiungere una nota sicuramente non conosciuta ai più. Il grande filosofo Gregorio da Rimini, vissuto nel Trecento e per i suoi meriti divenuto Generale degli Agostiniani, con giurisdizione su tutti i monasteri europei dell’Ordine (filosofo cui Rimini, sua patria, ha voluto dedicare la nota “piazzetta delle Poveracce”), investito di quella prestigiosa ma onerosa carica, ha iniziato una defatigante visita di tutti i monasteri a lui soggetti, per ripristinarne l’ortodossia. Non senza evitare nel frattempo di espletare svariate iniziative diplomatiche quale fiduciario del cardinale Egidio Albornoz.
Il registro pergamenaceo del suo Generalato (che si conserva a Roma presso l’Archivio Agostiniano) enumera analiticamente i suoi viaggi, partendo da Avignone nel mese di luglio 1357 fino a Vienna il 20 novembre 1358, giorno della sua morte. Nell’anno e mezzo di questa frenetica attività, ha emanato ben 739 disposizioni nel mentre visitava monastero per monastero.
Nell’estate 1358, consapevole che le forze lo stavano lentamente abbandonando, si è concesso una pausa a Rimini sua città natale, fra il 3 giugno ed il 31 agosto; una pausa non certamente oziosa, dal momento che in quei giorni ha provveduto ad emanare ben 198 disposizioni.
Orbene, una di queste disposizioni l’ha prodotta il 6 agosto, proprio mentre era a Riccione in visita del minuscolo convento agostiniano del Pantano; segno che non tralasciava la perlustrazione nemmeno delle unità monastiche minori.
Altro si potrebbe aggiungere. Ma, per non farla lunga, se Rocchetta è stato piuttosto diplomatico, auspicando un aggiustamento onomastico io, in maniera assai meno dolce, invito fermamente l’amministrazione comunale di Riccione a rettificare quella intitolazione, da Parco Olivetani in Parco Agostiniani, se non vuole passare alla storia per la propria poca memoria.
Comunicato stampa del Comune di Riccione
PARCO DEGLI OLIVETANI – SCHEDA TECNICA
INQUADRAMENTO URBANISTICO
L’area del Parco degli Olivetani si estende su di una superficie complessiva di 3,5 ettari, è compresa tra il fiume Rio Melo, viale Einaudi, il vecchio cimitero, l’area della ex Fornace e la antica via Flaminia. Nel sito come testimonia il catasto Calindri, redatto tra la fine del XVIII e gli inizi del secolo XIX, non erano presenti costruzioni se non il convento dei frati Olivetani.
Secondo le previsioni del Regolamento Urbanistico Edilizio, l’intervento realizzato ha previsto unicamente il recupero e la riconversione di questa parte di territorio comunale con opere a verde senza nuove edificazioni. Il nuovo parco sorge all’interno di un’area di interesse paesaggistico, oggetto di interventi di preservazione per i valori storici, naturali, morfologici, estetici e per gli aspetti idraulici. Si tratta di un’area tutelata, come indicato dall’art. 142 del D.Lgs n.42/2004, perché è attraversata dal bacino del rio Melo.
Il progetto è infatti consistito in interventi finalizzati a preservare le caratteristiche morfologiche dell’alveo per consentire di funzionare come corridoio ecologico e per la rinaturalizzazione della scarpata di viale Einaudi.
La posizione strategica rispetto alla viabilità cittadina, la funzionalità e la classificazione come area PAN ( Area di Protezione Ambientale e Naturalistica) dal PTCP con necessità di riqualifica sono stati gli elementi che dal punto di vista progettuale hanno inciso sulla elaborazione di una proposta che andasse verso un riutilizzo intelligente della intera area.
IL PROGETTO
• 2160 nuove piantumazioni ( 1800 arbusti +360 piante ad alto fusto)
• area giochi inclusiva di 800 mtq
• 1 sgambatoio di 850 mtq
• impianto di illuminazione a LED
Gli interventi di riqualificazione per la zona sono partiti dal rimodellamento del terreno per mantenere la capacità di invaso dell’area e svolgere così la sua naturale funzione di raccolta e laminazione delle acque di esondazione. La zona è separata da una scarpata, che costeggia viale Einaudi, realizzata con movimentazione di terreno ricavato dalle operazioni di livellamento ed escavazione dove sono stati piantumati oltre 2000, tra piante di alto fusto e arbusti di diverse specie (Cornus sanguinea, Viburnum opulus, Cornus mas, Corilus avellana, Arbutus unedo, Prunus spinosa, Salix viminalis) per creare uno schermo visivo e uditivo rispetto alla strada.
La schermatura è stata creata grazie all’azione congiunta della scarpata e della vegetazione, con la piantumazione di 140 esemplari di Pinus pinea (Pino domestico).
In questo modo si è raggiunto un duplice obiettivo: creare un portale di ingresso verde che introduca gli automobilisti provenienti dalla statale e dall’autostrada alla città di Riccione ed eliminare rumori e visibilità delle auto ai fruitori del parco.
Nello spazio antistante l’anfiteatro è stata creata una quinta scenografica naturale alla platea adibita agli spettacoli con la piantumazione di 25 Cipressi disposti a triangolo.
Sono inoltre stati realizzati percorsi pedonali in pietrisco frantumato fatti coincidere con sistemi drenanti così da garantirne la fruibilità e allo stesso tempo la rinaturalizzazione.
In questo caso occorre sottolineare che la prima tranche dei lavori è stata la più lunga e significativa in quanto si è messo mano all’ossatura del futuro parco con un sistema di sottoservizi che servisse i nuovi impianti drenanti, di irrigazione strutturale e di illuminazione. Si tratta di un’area fluviale che deve garantire la massima sicurezza .
E’ stato così necessario movimentare il terreno e dare un assetto che garantisse una fruizione maggiore rispetto all’area verde precedente. Con questi interventi l’acqua verrà assorbita e smaltita velocemente dal sottosuolo.
Il Parco degli Olivetani rientra all’interno di un progetto che riguarda la realizzazione di un percorso culturale- storico- ambientale percorribile attraverso la pista ciclopedonale esistente che, dal porto canale arriva fino al Parco della Resistenza costeggiando il fiume, punti di rilevanza storica-culturale (area ex fornace, cimitero) e il ponte di epoca romana in muratura posto al di sotto del cavalcavia della SS16.
Il progetto ripensa radicalmente il parco che diventa uno spazio restituito alla natura con dune erbose sulle quali stendersi e rilassarsi. La vegetazione è disposta intorno al parco in modo da ricreare uno spazio protetto difeso dal fronte stradale e orientato verso la riscoperta del fiume e della sua vegetazione.
La filosofia progettuale è quella di godere della bellezza, della natura e del territorio.
Oltre al tappeto erboso, dove le persone saranno libere di inventarsi le attività da svolgere, sono state create un’area sgambamento cani di 850 mtq e uno spazio giochi inclusivo per bambini di 800 mtq, realizzato con pavimentazione anti-trauma, in materiale ecologico interamente riciclabile, accessibile dalla pista ciclopedonale attigua al fiume. Gli attrezzi sono pensati e posizionati per promuovere lo sviluppo della creatività ed un sano esercizio fisico per i bambini delle fasce d’età comprese tra 3-6 anni e 5 -10 anni. Non sono piazzole separate fisicamente perchè l’intento progettuale è di favorire lo spirito di coesione e aggregazione tra i bambini.
La progettazione è stata curata dall’assessorato ai Lavori Pubblici del Comune di Riccione, Studio Contadini Associati e Geat s.p.a.
DICHIARAZIONI
Sindaco Renata Tosi
Con questa inaugurazione Riccione vive un momento speciale per più motivi. Riconosciamo l’antichità di questo luogo, con un riferimento storico all’ ordine religioso dei monaci Olivetani, che nei secoli ebbero dimora in questa fascia di terra, come testimonia il Piano Regolatore Comunale. In secondo luogo delineiamo un primo importante tassello nel percorso archeologico all’aperto che, con il nuovo parco, dal ponte romano al nuovo museo del territorio sarà un unico grande disegno. E il polmone verde inaugurato oggi va in questa direzione : l’attenzione per l’ambiente e per il verde coniugato alla nostre radici. Da qui la scelta di riportare a nuova luce una zona della città che ha richiesto interventi decisivi con grandi piantumazioni e soprattutto l’intento di creare uno spazio a disposizione dei riccionesi e dei turisti. Uno spazio che, è bene rimarcare, abbiano scelto di convertire in un grande parco. Per mitigare il massiccio impatto del Trc sul territorio di Riccione, il Comune ha ricevuto un contributo economico per nuove piantumazioni in quest’area. Ebbene noi abbiamo scelto di dirottare quel contributo per strade e marciapiedi a ridosso del tracciato e abbiamo aumentato l’investimento finanziario per realizzare quest’opera. Con una scelta politica precisa abbiamo spinto per creare nuovo verde e nuovi spazi. Questo sarà un ulteriore luogo di aggregazione e di comunità che potrà migliorare la qualità di vita di tutti noi, anche attraverso un particolare rispetto riservato al patrimonio verde che abbiamo inaugurato”.
Assessore all’ambiente Lea Ermeti
Con questo polmone verde che si apre alla città piantiamo un seme per il futuro dei nostri figli, perché questo sarà un luogo da vivere per far crescere i bambini. Un luogo che, con l’alternarsi delle stagioni regalerà colori e profumi diversi, un luogo dove ricaricare le batterie con i propri cari. Non solo giochi, anche inclusivi, perché i bambini è bene stiano assieme e socializzare, ma anche uno sgambatoio per gli amanti dei quattro zampe. Dalla cura del verde all’edilizia scolastica lavoriamo per creare gli ambienti ideali dove far crescere i nostri cari e, allo stesso tempo, favorire l’incontro tra generazioni diverse, dai genitori ai nonni. L’augurio è che si giochi come una grande squadra affiatata, non a parole ma nei fatti. Rispettiamo il parco come fosse la nostra casa dalle porte aperte con bellissime immagini riflesse provenienti della natura.”