Rimini. Museo della Città, Sala del Giudizio
La Scuola Riminese del 1300, una delle più importanti d’Italia in un docu-film del regista riminese Davide Montecchi.
Le proiezioni pubbliche si tengono: Giovedì 24 Maggio in anteprima nazionale presso il Cinema Fulgor, ore 20:30 aperitivo, ore 21 proiezione, ore 22 interverranno il regista Davide Montecchi, Il Prof. Alessandro Giovanardi, il Prof. Alessandro Volpe;
– Martedì 29 Maggio presso il Cinema Fulgor, ore 21 aperitivo, ore 21:30 proiezione, ore 22:30 interverranno il regista Davide Montecchi, il Prof. Alessandro Giovanardi, l’Assessore alle Arti del Comune di Rimini Massimo Pulini
Scrive il regista: “L’intuizione è arrivata per caso, un giorno di autunno. Ero a Talamello, nella chiesa del paese. Era primo pomeriggio e tutto intorno era silenzioso e deserto, come sospeso.
Ero in quel luogo per vedere un crocefisso, di cui mi parlava spesso mio nonno, originario di quelle terre. Il dipinto era avvolto nell’oscurità, difficile da vedere nella chiesa buia e senza luce.
Improvvisamente il vento allontanò una nuvola, e un raggio di sole filtrando dalla finestra si spinse lentamente verso il volto di Gesù, illuminandolo e facendolo risplendere nell’oscurità per un breve attimo. Fu un istante di grande intensità e profonda bellezza.
Da quel momento si sviluppò in me la voglia di saperne di più: chi è il pittore che ha dipinto quel crocefisso? Ci sono altri crocefissi della stessa epoca nelle nostre zone? Il documentario nasce così, cercando di trovare una risposta a queste domande utilizzando un linguaggio visivo semplice e personale. Il progetto è incentrato sul mio viaggio di circa due mesi, alla scoperta di chiese che custodiscono tesori dimenticati e musei, visitando luoghi tra Rimini e provincia, al confine tra Marche e Emilia Romagna, e poi Ravenna e Bagnacavallo. Per approfondire gli argomenti mi sono interfacciato con esperti, professori e storici d’arte, che mi hanno aiutato a ricostruire la vita e le opere di alcuni pittori della “Scuola Riminese del ‘300”. Mi hanno accompagnato in questo viaggio il professore Alessandro Giovanardi, anche consulente scientifico del documentario, l’Assessore alle arti del Comune di Rimini Massimo Pulini e il professore Alessandro Volpe.
Ho tentato di ricostruire la vita e le opere dei principali pittori riminesi del ‘300 della prima e seconda generazione: Giovanni, Giuliano e Pietro da Rimini. La mia ricerca non vuole essere completa né per quanto riguarda i luoghi che custodiscono le opere degli allievi di Giotto né per quanto riguarda la loro vita: sarebbe un compito impossibile per un documentario che come ho già detto vuol essere principalmente un “diario di viaggio” dove confluiscono appunti e impressioni, ricordi e suggestioni.
L’obiettivo quindi è solo parzialmente didattico: il mio scopo è suggestionare, creare una connessione emotiva profonda e non razionale con quei dipinti, restituire allo spettatore il senso del sacro, del mistero e dell’inaspettato. Sarebbe bellissimo se, dopo avere visto il film, lo spettatore conservasse quella curiosità e quell’entusiasmo che hanno animato la mia ricerca, e iniziasse un suo personale viaggio alla scoperta dei luoghi e delle nascoste meraviglie. Il documentario è stato prodotto da Meclimone Produzioni Cinematografiche Srl, da Summerside Internationale dalla società Khairos srl che gestisce il Cinema Fulgor e il Cinema Settebello. Sarà presentato in anteprima nazionale al Cinema Fulgor il 24 Maggio e il 29 Maggio. Vorrei sottolineare l’importanza e l’atipicità della produzione di un opera audiovisiva da parte di un esercente cinematografico, ringrazio quindi la famiglia Zanni per aver creduto nel mio progetto e averlo sostenuto.
Davide Montecchi
Alcune informazioni tecniche:
– Regia Davide Montecchi
– Produzione esecutiva Elisa Giardini
– Foto di scena Melissa Cecchini
– Musiche originali e sound design Enrico Zavatta
– Produzione: Meclimone Produzioni Cinematografiche, Summerside International, Cinema Fulgor Cinema Settebello
– Prodotto da Davide Montecchi, Francesca Manno, Nicola Tassoni, Elena Zanni
– Durata 52′
Per le riprese e l’utilizzo delle immagini si ringraziano: Diocesi di Rimini, Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, Comune di Rimini, Diocesi di Faenza, Comune di Ravenna e il Museo Nazionale d’Arte della città di Ravenna, Arcidiocesi di Urbino e Urbania, Diocesi di San Marino e Montefeltro.
TRAILER https://vimeo.com/265954406
LA SCUOLA RIMINESE
La scuola riminese è una scuola pittorica che si originò a Rimini nella prima metà del Trecento.
Giotto si fermò a Rimini circa nel 1303, come tappa intermedia del suo viaggio verso Padova. A Rimini dipinse un ciclo di affreschi ormai perduto nella chiesa di San Francesco e un prezioso Crocifisso ancora conservato nel Tempio Malatestiano.
Le novità introdotte da Giotto ebbero un’eco immediata sugli artisti romagnoli: si creò infatti una scuola pittorica che contribuirà alla diffusione del linguaggio giottesco, declinato con interferenze bizantine, in varie parti d’Italia fino al 1350, anno in cui la scuola entrò in crisi, forse per la peste, e non produsse più opere.
Si distinguono due generazioni di pittori: la prima attiva dal 1292 al 1309-14, la seconda attiva fino al 1348. Appartengono alla prima generazione diversi pittori tra cui Giovanni da Rimini, forse il pittore riminese più antico, e Giuliano da Rimini. Fanno parte della seconda generazione diverse personalità tra cui Pietro da Rimini.