• Chi siamo
  • Redazione
  • Collabora con noi
  • Pubblicità
  • Contatti
MENSILE DI POLITICA ECONOMIA CULTURA SPORT E COSTUME DELLE PROVINCE DI RIMINI E PESARO - TEL. 0541-611070
sabato, Maggio 24, 2025
27 °c
Rimini
27 ° Mar
27 ° Mer
  • Login
 
La Piazza | Notizie, Politica, Economia, Cultura e Società dalla Provincia di Rimini e Pesaro-Urbino
 
  • Politica
  • Economia
  • Ambiente
  • Cultura
  • Sport
  • Turismo
  • Eventi
  • Rubriche
    • CRONACA
    • DALLA NOSTRA TERRA
    • LA BUONA TAVOLA
    • L’OPINIONE
    • L’ALTRA PAGINA
    • VARIE
    • SPIEGA L’ESPERTO
  • Inchieste
No Result
View All Result
  • Politica
  • Economia
  • Ambiente
  • Cultura
  • Sport
  • Turismo
  • Eventi
  • Rubriche
    • CRONACA
    • DALLA NOSTRA TERRA
    • LA BUONA TAVOLA
    • L’OPINIONE
    • L’ALTRA PAGINA
    • VARIE
    • SPIEGA L’ESPERTO
  • Inchieste
No Result
View All Result
La Piazza | Notizie, Politica, Economia, Cultura e Società dalla Provincia di Rimini e Pesaro-Urbino
Home Economia

Economia. Italiani e spagnoli, chi è il più ricco? Quando Pil e benessere sociale non coincidono

Redazione di Redazione
17 Maggio 2018
in Economia, In primo piano
Tempo di lettura : 3 minuti necessari
A A

Articolo tratto dal blog di Carlo Clericetti Blogging in the wind

La notizia che secondo il Fondo monetario internazionale gli spagnoli sarebbero diventati più ricchi degli italiani ha non solo guadagnato titoloni sui media, ma anche dato modo a numerosi commentatori di decantare ancora una volta le virtù iberiche (“Loro sì che hanno fatto le riforme”, “hanno seguito le prescrizioni europee”, “vedete che l’austerità funziona?”), naturalmente per influenzare gli indirizzi di politica interna.

Sembra però, cosa quantomeno paradossale, che la cosa abbia provocato più entusiasmo in Italia che in Spagna, dove quello che è forse il quotidiano più autorevole, El Pais, titola: “Gli spagnoli sono più ricchi degli italiani … ma solo secondo il FMI”. Ohibò! Cos’è che non convince El Pais? Il fatto che, secondo Eurostat, la Spagna ha ancora strada da fare prima di sorpassare l’Italia. Il Fondo si basa sul Pil pro capite in parità di potere d’acquisto, che è una procedura per tener conto del costo della vita. Secondo lo stesso indicatore, per Eurostat nel 2017, fatta 100 la media europea, l’Italia è a 97, la Spagna a 92 (i tedeschi a 123). Per Pil pro capite non aggiustato noi siamo a 26.300 euro, loro a 24.500.

Due istituzioni importanti che danno, per lo stesso indicatore, risultati notevolmente diversi. Il fatto dovrebbe indurre a qualche riflessione. Ovviamente non si può mettere in dubbio la competenza di nessuna delle due. E però per calcolare le parità di potere d’acquisto ognuna usa il suo metodo. Uno è giusto e uno sbagliato? Ma no. Per cucinare c’è chi usa il burro, chi l’olio e chi la margarina, e il risultato può essere ottimo o pessimo in ognuno di questi casi. Ogni metodologia sceglie quali e quante variabili usare, come combinarle e come “pesarle”. Ciò non significa che i risultati siano tutti inattendibili. Certo, la prova dei fatti dovrebbe far individuare quali sono le metodologie migliori, ma le variabili in gioco sono talmente tante – e tante sono le “letture” dei fatti – che è praticamente impossibile arrivare a un verdetto definitivo condiviso da tutti.

E allora? E allora tutte queste elaborazioni dovrebbero essere considerate per quello che effettivamente sono, puramente indicative e con grossi margini di approssimazione. Utili per orientarsi, ma non certo il Vangelo. La pretesa di certe teorie economiche è invece proprio di utilizzarle come se dessero risultati esatti e indubitabili. Si pensi alla Commissione Ue, che esamina i nostri conti pubblici in base al “suo” calcolo del Pil potenziale – una misura ancora più incerta delle parità di potere d’acquisto – e poi ci impone, com’è successo l’anno scorso e come sta per succedere anche stavolta, di tagliare altre spese per uno 0,3% del Pil. Zero-virgola-tre! Quando non è nemmeno possibile stabilire quale possa essere il margine di errore di questi calcoli! Una correzione dello 0,3 può sembrare poco, ma in soldi fanno 5 miliardi. E il bello è che uno studio di esperti incaricati dalla stessa Commissione, come si ricorderà, aveva definito quel calcolo non attendibile.

C’è una parte degli economisti che in queste formule ha fede cieca, ma ai politici importa poco di sapere se sono corrette o no: a loro basta che supportino, con una spolverata di “scientificità”, le decisioni che hanno preso “a prescindere”. Non stupisce se gli economisti che li supportano fanno carriera, scrivono sui grandi giornali, ottengono consulenze.

Già, dirà qualcuno. Fatto sta che la Spagna è cresciuta e ancora cresce molto più di noi, quindi “l’austerità funziona”. Austerità? Bisogna vedere cosa si intende. Perché se si intende destrutturare il diritto del lavoro, tagliare i salari , far aumentare la disoccupazione e – insomma – torchiare i cittadini, sì, in questo la Spagna ha fatto più di noi. Ma non è per quello che cresce, lo abbiamo scritto varie volte, l’ultima quando è stata diffusa un’analisi del centro studi Ref: la Spagna ha lasciato correre il deficit pubblico a tutta birra, stimolando l’economia mentre noi la soffocavamo con politiche di bilancio restrittive. Mai abbastanza, per la Commissione: e allora perché a loro hanno permesso tutto? Perché hanno fatto quell’altra austerità, che era quella a cui veramente si dava importanza. La crisi e la sua gestione, dunque, è stata l’occasione per imporre politiche che più di destra non si può.

Alla fine, se gli spagnoli (quali spagnoli, quanti spagnoli? Ricordarsi sempre del pollo di Trilussa) siano o no più ricchi di noi in termini di Pil-pro-capite-in-parità-di-potere-d’acquisto, francamente, importa un fico. Quello che importa è quale società si costruisce: quella per cui la priorità è far crescere il Pil e destinare questa crescita a vantaggio di una minoranza, o quella che cerca di diffondere il benessere alla maggioranza dei cittadini?

Articolo precedente

Rimini. Sigismondo Malatesta e Federico da Montefeltro in conferenza con Fabio Severi

Articolo seguente

Misano Adriatico. Il Giro d’Italia con la cultura della Romagna al distributore di servizio Api. Ricreata l’aia contadina

Redazione

Redazione

REDAZIONE LA PIAZZA

Articoli Collegati

STARTUP WEEKEND RIMINI  - Rimini 15 18 Maggio 2025 - Rivierabanca 18 Maggio nella photo (Ph © Giorgio Salvatori) un momento delle premiazioni
Economia

Rimini. Startup weekend, idee e imprenditori del futuro a scuola

22 Maggio 2025
Vignetta di Cecco
Economia

Economia. Una tregua non chiude la guerra di potere tra Usa e Cina

17 Maggio 2025
Da sinistra: Andrea Moretti, Angelo Amadei, Gianpietro Corbari, Emilio Urbinati, Fabio Pari
Coriano

La Effedue di Coriano entra in Sipral e cresce

17 Maggio 2025
Vignetta di Cecco
Economia

Dalla Fed una lezione di indipendenza

16 Maggio 2025
Economia

Rimini. Assemblea generale di RivieraBanca: la conferma del presidente Fausto Caldari garantisce continuità. In dono ai Soci il libro “Una storia di Persone”

15 Maggio 2025
Economia

Come si elegge un Papa 3.0*

14 Maggio 2025
Cattolica

Cattolica-Gabicce Mare. Gran Fondo degli Squali, modello del fare turismo… i 10 anni e 10mila presenze

11 Maggio 2025
Vignetta di Cecco
In primo piano

Primo Maggio. Egregio presidente Mattarella, gentilissima presidente Meloni, gentilissima Schlein, egregio segretario Landini quanta retorica… Le grida di papa Francesco

2 Maggio 2025
Mostra più articoli
Articolo seguente

Misano Adriatico. Il Giro d'Italia con la cultura della Romagna al distributore di servizio Api. Ricreata l'aia contadina

Pesaro. Santuario Beata Vergine delle Grazie, messa solenne con Canti Gregoriani. Chi canta prega due volte

Pesaro. Villa Fastiggi, ciclabile interna pronta a giugno. Nel 2019 il grande percorso ambientale sul Foglia

Pesaro. Lavori su Palazzo Mosca

Please login to join discussion

Ricerca articoli e archivi

No Result
View All Result

Articoli

gruppo292.com

Articoli recenti

  • Aquafan riapre il 1° giugno! Concerti, eventi, dj e scivoli aperti anche di notte 23 Maggio 2025
  • Si avvicina la maturità… quel fascino perduto? 23 Maggio 2025
  • Misano Hello Spring: fine settimana con artigianato, fiori e spettacoli di bolle 23 Maggio 2025
  • Montefiore Conca: camminare nell’arte, natura e grande panca 23 Maggio 2025
  • Riccione. Aquafàn riapre il primo giugno 23 Maggio 2025
La Piazza | Notizie, Politica, Economia, Cultura e Società dalla Provincia di Rimini e Pesaro-Urbino

© 2025 .292-

La Piazza delle province di Rimini e Pesaro. Redazione : Piazza Gramsci, 34 - 47843 Misano Adriatico | p.iva 02540310402

  • Chi siamo
  • Redazione
  • Collabora con noi
  • Pubblicità
  • Contatti

Direttore Responsabile: Giovanni Cioria

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
No Result
View All Result
  • Home
  • Politica
  • Economia
  • Cultura
  • Sport
  • Turismo
  • Eventi
  • Rubriche
    • Cronaca
    • Dalla nostra terra
    • La buona tavola
    • L’opinione
    • L’altra pagina
    • Spiega l’esperto
  • L’inchiesta
  • Redazione
  • Pubblicità
  • Contatti

© 2025 .292-