Capitani Reggenti che domenica scorsa hanno reso omaggio al monumento
(Foto Filippo Pruccoli)
di Gabriele Geminiani, lettera dell’autore del Cippo di Montepulito alla Comunità di Faetano
Con questa lettera vorrei rendere omaggio a tutta la Comunità di Faetano, a partire dalla Giunta e dal Capitano di Castello per arrivare a tutti i cittadini, fino all’Ente Cassa che a suo tempo sostenne il progetto.
Il grazie è per la cura amorevole con cui custodiscono negli anni il Cippo di Montepulito – del quale domenica scorsa cadeva il decennale dell’inaugurazione – e con lui la memoria di un gesto eroico che accadde oltre 75 anni fa.
Nel 2008 vedevo premiata la mia proposta per il “cippo” dove sintetizzavo il gesto eroico e doloroso del soldato gurkha Sehr Bahadur Thapa nell’atto di trattenere la scheggia di fuoco tedesca con le proprie mani a beneficio di commilitoni e civili. Mani enormi che divenivano scudo o il mantello protettivo di una Madonna della Misericordia.
Ecco questo gesto di altruismo estremo, in un tempo di quasi vuoto o, apparentemente vuoto di valori – essere lì in tanti domenica scorsa con i Capitani Reggenti intesta, ha testimoniato tutt’altro che un vuoto o un’amnesia – mi sembrava una lezione fantastica per le future generazioni.
Per le assidue visite di scolaresche, associazioni e soprattutto delegazioni militari e civili britanniche e indiane, lo considero un raro esempio di “monumento vivente”. La stessa scuola elementare di Faetano ha sviluppato con i bambini un lavoro su questo tema e domenica su di un grande pannello vi era un resoconto con tanti elaborati stupendi.
Negli anni aver visto il piccolo monumento vestito delle diverse stagioni – circondato di fiori primaverili, con le foglie gialle autunnali, ricoperto di neve d’inverno, – me lo ha reso ancor più familiare e intimo. Ora resto in attesa che gli alberi recentemente piantati divengano solidi fusti ricchi di fronde ombrose a invitare i passanti ad una sosta, ad un momento di raccoglimento e di preghiera.
Foto A:
Foto B: Istituzioni e personalità presenti (ph Giovanni Domenico Ricciardi)