La lettera
di Emma Petitti
Il 3 marzo è la data delle Primarie del Partito Democratico.
Questa occasione è il simbolo di un richiamo alla partecipazione popolare, di un coinvolgimento attivo da parte di chi resiste, di chi si oppone alla traiettoria intrapresa dal Governo a trazione giallo-verde. Un’occasione che non si limita ad essere una semplice ‘x’ su un foglio, ma che significa vivere la democrazia nella sua accezione più bella e autentica, in cui il senso della partecipazione si fa concreto e gli elettori si fanno interpreti dello sviluppo democratico e della costruzione di un progetto condiviso.
E’ necessario riunirci per offrire una prospettiva nuova, una speranza e un futuro migliore al Paese, oggi più che mai. Per questo dobbiamo essere numerosi domenica. Le Primarie sono un impegno comune, un’idea politica che vuole coinvolgere non solo i militanti e gli iscritti al partito, ma tutti coloro che si rispecchiano negli ideali di centrosinistra e che condividono il bisogno di voltare pagina. E’ compito del PD tornare a dar voce ai cittadini, rimettendo al centro del tavolo un discorso politico serio e costruttivo, non alimentato da pregiudizi e intolleranza.
L’Italia è in una fase di stallo, tenuta ferma dai capricci e dalle indecisioni di chi è al Governo, che sembra non conoscere la differenza tra governare un paese e fare campagna elettorale. Il bisogno di una opposizione, capace di contrastare le scelte politiche ed economiche dell’esecutivo vigente, è urgente. E’ tempo che i temi principali del nostro partito, come Istruzione, Sviluppo, Solidarietà e Ambiente, tornino ad essere la stella cometa della comunità democratica.
I risultati emersi dalle elezioni regionali in Sardegna e Abruzzo, di pochi giorni fa, sono stati un importante segnale che deve spingerci a fare sempre di più, ma che ha confermato che il popolo che crede nel centrosinistra c’è ed ha voglia di tornare a scendere in campo.
Ci serve un segretario che sia in grado di coniugare un’esperienza politica consolidata all’abilità di guardare al futuro, un candidato capace di ridare unità al partito e riaccendere speranza tra i delusi e i critici, ripartendo proprio dai grandi valori. E’ per questo che domenica sarò orgogliosa di dare il mio voto a Nicola Zingaretti.