Il Sigep disegna i nuovi scenari della ristorazione. A livello globale cresce del 2,3%. Spinto anche da modalità di consumo, proposte, esperienze sempre più innovative che stanno facendo da motore di una trasformazione. La giornata di apertura del 40° Sigep (Salone Internazionale di Gelateria, Pasticceria e Panificazione Artigianali, alla fiera di Rimini fino a mercoledì 23 gennaio) è stata l’occasione per analizzare stato di salute e tendenze della ristorazione fuori casa a livello globale. ‘Future is now! Lo scenario del foodservice dolce nel mondo: innovazione e internazionalizzazione. Tendenze, nuovi format, case history di successo’ era il titolo dell’opening talk che si è tenuto nella tarda mattinata di oggi, condotto dal vicedirettore del Sole 24 Ore Alessandro Plateroti, con gli interventi di Matteo Figura, Foodservice Italy Director di NPD, Roberto Bramati, Presidente Spazio Futuro Group e Commissione Consultiva Food & Food Court CNCC, e le conclusioni dell’AD di Italian Exhibition Group, organizzatore del Salone, Ugo Ravanelli e del ministro delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo Gian Marco Centinaio, che ha ricordato la centralità del Made in Italy nel settore food. Un settore, come ha evidenziato Ravanelli, nel quale IEG è ben presente. Con Sigep, ma anche con altri importanti eventi fieristici durante tutto l’arco dell’anno: Beer e Food Attraction, Golositalia, FoodWellExpo, CosmoFood, FoodNova, AbTech e l’ospitata Macfrut.
FOODSERVICE, UN MERCATO IN CONTINUA CRESCITA
La fotografia dei Trend globali del mercato del Fuori casa è stata scattata con precisione da Matteo Figura, manager di NPD, importante studio di check up, specializzato da anni nella ricerca nel settore della ristorazione. Un mercato, quello della ristorazione fuori casa, che vale 990 miliardi di euro, per 178 miliardi di consumatori a livello globale, e che si mostra in continua crescita (+2,3% le ultime rilevazioni, +3% in Europa). Nelle categorie caffè, panificazione, dolci e gelati, l’Italia si piazza tra i primi posti nel mondo: con una media pro capite di 251 consumi fuori casa/annui il nostro Paese figura al terzo posto dopo Giappone (308) e Corea del Sud (324).
Per quel che riguarda il consumo di caffè, il 52% si concentra negli Usa, Giappone e Italia, mentre Usa, Cina e Italia registrano il 51% dei consumi della categoria Bakery Dolce.
Quanto ai trend in atto, tra quelli evidenziati da Matteo Figura un ruolo di primo piano ha la cosiddetta ibridazione dei luoghi: librerie che diventano bar, ambienti che invogliano a rimanere oltre l’esperienza di consumo, luoghi in cui il valore aggiunto viene dato dall’esperienza proposta. Il rinnovamento dei brand, a cominciare dalle grandi catene, testimonia della dinamicità del settore, mentre un fenomeno già diffuso nel mondo e che anche in Italia sta crescendo è quello delle piccole catene Fast Casual (sulla scia, ad esempio, di Pret-à-manger, Wagamama, Va piano). Ancora poco diffuso in Europa, ma già tendenza affermata altrove, il Caffè Take Away, che in Giappone ha portato ad introdurre sul mercato anche il caffè in bottiglia. Infine, anche le nuove tecnologie digitali concorrono a trasformare l’esperienza dei consumi fuori casa, intervenendo non solo sulle modalità di pagamento ma anche nel consumo tout court.
A testimoniare la grande trasformazione in atto, anche quanto sta avvenendo nei centri commerciali, dove si sta assistendo ad una svolta: il passaggio “Dalle Food Court alle Food Hall”, dal titolo dell’intervento di Roberto Bramati che ha messo in luce come gli spazi dedicati alla ristorazione stiano diventando sempre più protagonisti dell’offerta dei centri commerciali. Intorno alla Food Hall, aree dedicate alla ristorazione che diventano però anche luoghi di incontro, di aggregazione, di acquisto, si costruisce sempre più l’identità dei cosiddetti Mall.