Il testo di David Lescot parte da questa immagine: due dittatori comunisti, sinistri ed esagerati tiranni, con umili origini e un po’ meno dotati della media, che hanno ridotto in ginocchio il loro Paese per oltre vent’anni, hanno seminato la paura nel popolo rumeno per poi finire sommariamente giustiziati davanti alle telecamere, sotto gli occhi del mondo, il 25 dicembre 1989. “Una drammaturgia cartesiana, con un ribaltamento finale ed un inizio sufficientemente ambigui – spiegano Elvira Frosini e Daniele Timpano, che proprio sulla decostruzione di alcune mitologie della storia hanno fatto ruotare buona parte del loro repertorio – da lasciare lo spazio a due autori ed attori come noi per una lettura critica ulteriore. Erano così come ce li hanno raccontati? Che ne è stato del Comunismo? E qual è stato il destino della Romania dopo la loro caduta? Abbiamo cercato di voler un po’ di bene a questi due personaggi, descritti come due tiranni cinici ed esaltati dal delirio di onnipotenza ma anche come due comuni pensionati, due povere figure anche un po’ tenere e indifese, verso le quali non si potesse non provare una impossibile empatia. Abbiamo cercato quindi di lavorare su un equilibrio tra distanza e vicinanza, e di innestare l’ambiguità in tutta la costruzione scenica, disseminando piccole crepe critiche che potessero innescare domande su questa narrazione monolitica – quella dell’Occidente capitalista, democratico e trionfante – e su noi che, oggi, facciamo parte di essa”. Una tragicommedia tra delirante e grottesco, che consente di ridere attraverso la storia di una delle coppie di dittatori tra le più sanguinarie e discusse del secolo scorso.
Elvira Frosini e Daniele Timpano, autori, registi e attori, condividono dal 2008 un comune percorso artistico sulla scena contemporanea italiana, portando sul palcoscenico i loro corpi che disinnescano, decostruiscono e incarnano le narrazioni della Storia. Con riferimenti dall’accademico al popolare, dialogano con il pubblico restando in bilico tra l’incarnazione di personaggi, mitologie contemporanee, culturali e topoi della Storia, al di fuori da ogni retorica.
Molto apprezzati dalla critica, a inizio novembre hanno presentato al Premio Riccione per il Teatro lo spettacolo Ottantanove, grazie al quale hanno ricevuto la menzione speciale ‘Franco Quadri’ riservata al testo che meglio coniuga scrittura teatrale e ricerca letteraria.
Biglietti
Posto unico non numerato: intero 10 euro; ridotto 8 euro
La biglietteria del Teatro Galli (Piazza Cavour 22, tel. 0541 793811 – biglietteriateatro@comune.rimini.it) è aperta da martedì a sabato dalle 10 alle 14; martedì e giovedì anche dalle 15 alle 17.30. Nei giorni di spettacolo la biglietteria apre al Teatro degli Atti alle 19.30. Dal sito www.teatrogalli.it cliccando su “Biglietteria on line” è possibile, previa registrazione, acquistare i biglietti pagandoli tramite carta di credito o Paypal.