Miro Gori
Presentazione del libro di Miro Gori, sabato 30 marzo, ore 17, presso la Biblioteca comunale di Santarcangelo di Romagna.
Titolo: “Rimini nel cinema. Immagini e suoni di una storia ultracentenaria” (Interno4 edizioni). Saranno proiettati due film
di cortometraggio: La bambola di Flavio Nicolini e Nasce un campione di Elio Petri, sceneggiato da Tonino Guerra.
Il libro si occupa del territorio di Rimini e delle città vicine nell’immaginario cinematografico: una presenza assai significativa dagli inizi del Novecento a oggi. Accanto a Rimini, ha un ruolo e uno spazio notevoli Santarcangelo. Anzitutto per la presenza di Tonino Guerra che, oltre ad aver collaborato con Fellini per Amarcord, è all’origine di alcuni film girati nella Valmarecchia e a Santarcangelo. In secondo luogo per i due film, testé citati La bambola e Nasce un campione, ai quali è dedicato un capitolo del libro.
Tonino Guerra, affermatosi soprattutto come sceneggiatore di Antonioni, col quale collaborò anche a un film girato in Romagna, a Ravenna, Il deserto rosso (1964), e dette un contributo fondamentale alla stesura di Amarcord, esordì nella scrittura per il cinema insieme a Elio Petri alla regia. Il film è Nasce un campione girato a Santarcangelo e dintorni nel 1954. Dal punto di vista linguistico, si presenta come un documentario ricostruito. Immagini di tutti i giorni. Attori non professionisti. E nella colonna sonora, oltre al commento musicale e a quello della voce fuori campo, il fischio di una locomotiva, risate, e applausi e grida d’incitamento rivolte ai ciclisti nella gara amatoriale finale. Inserito nel contesto neorealista, Nasce un campione (girato in 35mm, in bianco e nero; durata 11 minuti) dichiara, sin dall’inizio, il luogo dov’è girato e le caratteristiche antropologiche della gente che lo abita: la Romagna, i romagnoli, la loro passione per la bicicletta. In questo senso Nasce un campione porta il marchio di fabbrica Guerra (poeta dialettale e per questa via alfiere delle radici regionali non, beninteso, in modo campanilistico). Che si rivela anche nel testo, sviluppato secondo certi stilemi cari al futuro sceneggiatore. La regia di Petri rivela piena padronanza del mezzo. Il registro ironico che pervade il film, probabilmente, appartiene a entrambi.
La bambola. I monelli della Domenica, che precede di due anni Nasce un campione, è diretto e sceneggiato da Flavio Nicolini. Laureatosi tra i primi in Italia con una tesi sul cinema, considerato come strumento didattico, Nicolini applica con questo cortometraggio d’esordio alla regia (all’epoca ha ventotto anni), in maniera assolutamente non banale né pedantesca, le idee che ha maturato sulla funzione del medium per l’insegnamento. Mostra padronanza del mezzo e delle sue capacità linguistiche e, per così dire, completa autonomia espressiva rispetto alle finalità didattiche. Girato in 16 mm, in bianco e nero (durata 24 minuti), si svolge in gran parte nella stazione di Santarcangelo ancora semidistrutta dai bombardamenti, esibendo sin dai titoli di testa il suo carattere santarcangiolese. Con una guest star come Paolo Carlini, già attore affermato, che presta la voce fuori campo, e Gianni Fucci, futuro poeta dialettale, che collabora alla sceneggiatura e al montaggio (Fucci figura come «organizzatore» anche nei titoli di testa di Nasce un campione). La didascalia d’apertura recita. «La storia è per i piccoli ma chi racconta confida possa interessare anche ai grandi». I piccoli, seguitando con questo termine, ne sono i protagonisti.