L’intervento
Ci siamo!
La Regione Emilia-Romagna ha ufficialmente accolto la mia proposta in materia di affitti universitari.
La Regione Emilia-Romagna ha ufficialmente accolto la mia proposta in materia di affitti universitari.
Una ulteriore dimostrazione di quanto, nel nostro piccolo, possiamo fare grandi cose.
Una ulteriore dimostrazione del valore di questa giunta presieduta da Stefano Bonaccini
Ripartiamo dai giovani e valorizziamo la formazione delle nuove generazioni al fine di promuovere lo sviluppo della società
Un doveroso ringraziamento all’assessore Paolo Calvano alla presidente dell’assemblea Emma Petitti ed alla consigliera Nadia Rossi per avermi supportato e per il loro prezioso lavoro!
Lettera aperta a Paolo Calvano, Assessore al Bilancio della Regione Emilia-Romagna
Caro assessore,
l’Emilia-Romagna è sede di numerose e prestigiose Università dislocate su tutto il territorio. Sono circa 140mila gli iscritti agli atenei emiliano-romagnoli, di cui oltre il 60% al polo principale, quello dell’Alma Mater di Bologna.
Tantissimi sono gli studenti che da fuori sede (sia da fuori Regione che da città all’interno della regione stessa ma lontane dal capoluogo) affittano annualmente appartamenti per poter comodamente frequentare la facoltà alla quale si sono iscritti.
Con l’arrivo dell’emergenza Covid-19 le lezioni sono state sospese e probabilmente fino all’inizio del prossimo anno accademico non si tornerà fisicamente nelle aule; questa è la previsione più ottimistica in quanto nemmeno il ritorno ad Ottobre è scontato; anzi, in molti casi è già stato decretato che lo svolgimento delle lezioni da Ottobre a Febbraio avverrà per via telematica.
La maggior parte degli studenti, appena decretato il “lockdown”, sono rientrati nelle loro Città di origine con l’aggravio di dover continuare a pagare un affitto per immobili non usufruiti. Tutti sappiamo quanto questa voce pesi nei bilanci di famiglie che fanno tantissimi sacrifici per permettere ai propri ragazzi di frequentare l’Università.
So bene che non è cosa semplice intervenire su contratti di locazione in corso regolarmente sottoscritti, ma dell’emergenza sanitaria va tenuto conto anche in questo contesto.
Mi sento di avanzare una triplice proposta.
In primis, se vi fossero le condizioni economiche, si potrebbe pensare di istituire un fondo regionale per rimborsare una quota una tantum (ad esempio una mensilità) agli studenti iscritti, che non hanno usufruito degli immobili.
In alternativa, per quegli studenti che dimostrano di avere un contratto di locazione in corso nel periodo dell’emergenza sanitaria, si potrebbe pensare di compensare anche solo una parte di tale somma attraverso bonus sui trasporti pubblici.
Infine, in sede di Conferenza Stato-Regioni presieduta dal Presidente Stefano Bonaccini, si potrebbe sollecitare il Governo per un intervento normativo emergenziale sui contratti di locazione per gli studenti che permetta di ‘abbonare’ i mesi persi (magari anche solo parzialmente) recuperandoli quando i ragazzi torneranno ad occupare l’immobile. Allo stesso tempo, si potrebbe pensare ad un meccanismo di compensazione per i proprietari degli appartamenti, permettendogli di dedure fiscalmente in sede di dichiarazione dei redditi la somma decurtata rispetto al contratto originario.
Simone Imola, consigliere comunale PD Riccione
l’Emilia-Romagna è sede di numerose e prestigiose Università dislocate su tutto il territorio. Sono circa 140mila gli iscritti agli atenei emiliano-romagnoli, di cui oltre il 60% al polo principale, quello dell’Alma Mater di Bologna.
Tantissimi sono gli studenti che da fuori sede (sia da fuori Regione che da città all’interno della regione stessa ma lontane dal capoluogo) affittano annualmente appartamenti per poter comodamente frequentare la facoltà alla quale si sono iscritti.
Con l’arrivo dell’emergenza Covid-19 le lezioni sono state sospese e probabilmente fino all’inizio del prossimo anno accademico non si tornerà fisicamente nelle aule; questa è la previsione più ottimistica in quanto nemmeno il ritorno ad Ottobre è scontato; anzi, in molti casi è già stato decretato che lo svolgimento delle lezioni da Ottobre a Febbraio avverrà per via telematica.
La maggior parte degli studenti, appena decretato il “lockdown”, sono rientrati nelle loro Città di origine con l’aggravio di dover continuare a pagare un affitto per immobili non usufruiti. Tutti sappiamo quanto questa voce pesi nei bilanci di famiglie che fanno tantissimi sacrifici per permettere ai propri ragazzi di frequentare l’Università.
So bene che non è cosa semplice intervenire su contratti di locazione in corso regolarmente sottoscritti, ma dell’emergenza sanitaria va tenuto conto anche in questo contesto.
Mi sento di avanzare una triplice proposta.
In primis, se vi fossero le condizioni economiche, si potrebbe pensare di istituire un fondo regionale per rimborsare una quota una tantum (ad esempio una mensilità) agli studenti iscritti, che non hanno usufruito degli immobili.
In alternativa, per quegli studenti che dimostrano di avere un contratto di locazione in corso nel periodo dell’emergenza sanitaria, si potrebbe pensare di compensare anche solo una parte di tale somma attraverso bonus sui trasporti pubblici.
Infine, in sede di Conferenza Stato-Regioni presieduta dal Presidente Stefano Bonaccini, si potrebbe sollecitare il Governo per un intervento normativo emergenziale sui contratti di locazione per gli studenti che permetta di ‘abbonare’ i mesi persi (magari anche solo parzialmente) recuperandoli quando i ragazzi torneranno ad occupare l’immobile. Allo stesso tempo, si potrebbe pensare ad un meccanismo di compensazione per i proprietari degli appartamenti, permettendogli di dedure fiscalmente in sede di dichiarazione dei redditi la somma decurtata rispetto al contratto originario.
Simone Imola, consigliere comunale PD Riccione