Il Comune di Riccione chiude le casette dell’acqua su tutto il territorio comunale. Lo ha stabilito un atto del sindaco di
Riccione, Renata Tosi. “Considerati l’evolversi della situazione
epidemiologica, il carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia e
l’incremento dei casi sul territorio nazionale ed in modo significativo
nell’ambito della provincia di Rimini per cui è necessario porre in essere le
misure di contenimento e di gestione epidemiologica – si legge nell’atto che
elenca tutte le disposizioni ministeriali avute fino ad oggi e anche in maniera
più specifica l’Ordinanza della Regione Emilia Romagna (n. 34 del
10 marzo) in tema di programmazione del servizio erogato dalle Aziende
del trasporto pubblico locale – considerato che tali casette dell’acqua,
rappresentando una forma di commercio effettuato per mezzo di distributori
automatici, ma per la particolare tipologia di prodotto
non possono rispondere con efficacia alle norme comportamentali igienico-sanitarie
imposte dal Decreto del consiglio dei ministri del 4 marzo, in quanto non garantiscono il rispetto del
lavaggio delle mani, l’uso promiscuo di bottiglie ed in particolare le distanze
tra le persone e il divieto di assembramento”.
“Ritenuto di dover adottare ulteriori misure di natura precauzionale tese a
prevenire una potenziale trasmissione del virus e ad evitare assembramenti
di persone – scrive il sindaco Tosi – si ordina in via precauzionale, con effetto
immediato e fino a revoca, per prevenire il rischio di diffusione del COVID-19
e tutelare la popolazione, la chiusura di tutte le casette dell’acqua.