Sergio Zavoli (1926 – 2020)
Col grande regista riminese Federico Fellini
Per i 90 anni
Il grande giornalista riminese Sergio Zavoli se n’è andato nella serata del 4 luglio. Maestro del giornalismo televisivo, aveva 96 anni. Autore di programmi che hanno fatto la storia della televisione italiana, come “La notte della Repubblica, inizia, giovanissimo, a dare la propria voce al publiphono di Rimini. Poi una carriera straordinaria: radiocronista (mitiche le sue interviste dopo le tappe del Giro d’Italia), condirettore del telegiornale, direttore del Gr, presidente della Rai in quota socialista dal 1980 al 1986, autore di inchieste che hanno segnato la storia (il terrorismo degli anni ’70). Soprattutto elegantissimo nel linguaggio e nel portamento. Dopo anni incontra a Terni Paolo Olivieri, figlio del suo prestigioso insegnante del Liceo. Dice Zavoli: “Di lui serbo un ricordo bellissimo”. Già avanti con gli anni, viene eletto senatore nel collegio di Rimini. Un giornalista, durante gli incontri con i cittadini, lo intervista due sere consecutive. La prima sera, si prepara le domande e Zavoli è piacevole, preciso e raffinato. Questa benedetta eleganza che era il suo marchio di fabbrica. La sera successiva, il giovane cronista, per fare bella figura, si presenta con altre domande. Zavoli racconta le stesse cose, gli stessi fatti, gli stessi aneddoti. Insomma, quella piacevole esposizione che sembrava a braccio era il frutto del lavoro.
La sua ultima volta a Rimini è nel giugno di 2 anni al cinema Fulgor alla presentazione dell’ultimo libro “La strategia dedll’ombra”. Emoziona Sergio Zavoli. Salutato dal sindaco di Rimini Andrea Gnassi, ad accompagnarlo cari amici: Pupi Avati, Rosita Copioli, Piero Meldini, Walter Veltroni. Presenta con la consueta lucidità e profondità la sua quarta raccolta poetica, pubblicata per Mondadori.
Nasce a Ravenna nel 1923 ma cresciuto a Rimini, entra alla Rai nel 1947 come giornalista radiofonico. Il passaggio alla tv nel 1968: Zavoli ideò trasmissioni di grande successo come TV7, AZ, Controcampo; l’anno successivo diventò condirettore del Telegiornale e poi ancora direttore del Gr1 (1976) e presidente della Rai (1980-86). Zavoli è stato anche direttore del Mattino di Napoli (1993-94) e ha firmato come opinionista per varie riviste come Oggi, Epoca, Jesus.
In tarda età scrive poesie. Vince il Premio Alfonso Gatto con Un cauto guardare (Mondadori, 1995), a cui seguirono In parole strette (Mondadori, 2000) e nella collana “Lo Specchio” L’orlo delle cose (Mondadori, 2004), La parte in ombra (Mondadori, 2009), L’infinito istante (Mondadori, 2012). Ha vinto tra gli altri il Premio Viareggio-Tobino e il Lerici-Pea.
Senatore dal 2001 al 2018, nel 2009 è stato eletto presidente della commissione parlamentare per la vigilanza sulla Rai. Ha scritto saggi, come Viaggio intorno all’uomo (1969), Nascita di una dittatura (1973), La notte della Repubblica (1992), legati a sue trasmissioni televisive di successo. Che la terra gli sia lieve.