– “L’economista civile non condanna certo la ricchezza, ma vuole discutere sia dei modi in cui questa è generata, sia dei criteri in forza dei quali essa viene distribuita tra i membri del consorzio umano. E il giudizio sui modi e sui criteri non è mai di natura tecnica, né assologicamente neutrale. In particolare, l’economista civile mai potrà accettare quella versione del darwinismo sociale di Spencer – che di questi tempi ha ripreso servizio – efficacemente resa dal distico schumpeteriano della distruzione creatrice, una versione che riduce le relazioni economiche tra persone a relazioni tra cose e queste ultime merci (…)”.
E’ uno dei passaggi dell’ultimo libro di Stefano Zamagni, l’economista di papa Bergoglio. Titolo: “Prosperità inclusiva” (Studium Edizioni, 288 pagine, euro 26).
Le pagine sono un appassionante intreccio della scienza economica che mette al centro due beni fondamentali: il diritto dell’uomo e quello della natura. Zamagni: “L’ambiente umano e l’ambiente naturale si degradono insieme”. Dopo aver letto queste pagine forse non si è migliori, ma certamente diversi.
Il prestigioso economista riminese dalla primavera del 2019 è il presidente dell’Accademia pontificia delle Scienze. Insomma, quando scende a Roma per l’Accademia condivide gli spazi del papa nel residence Santa Marta. Una volta un “amico” gli chiede: “Prof, il mattino presto quando fate colazione di che cosa parlate col papa?”. “Ah, sei proprio un pataca. Ma il mattino presto di che cosa vuoi parlare… Ci raccontiamo delle barzellette”.
Tra i massimi economisti italiani, Zamagni viene a presentare i suo libro, e molto di più, a Cattolica, il 5 novembre, ore 18, all’Hotal Kursaal. Organizzano Geocom Incontra (leader in Italia per il geo-marketing) e la Piazza. Azienda con spirito olivettiano, Geocom durante l’anno tiene conferenze di economia civile con intellettuali ed imprenditori di prim’ordine; la Piazza invece lo fa per i 25 anni della fondazione.
Se i professori ti capitano, ed i maestri si scelgono, Stefano Zamagni è uno dei punti di riferimento per la costruzione di una comunità migliore di questa. Ama dire, senza provocazione, che la crisi dell’Italia di questi anni non è economica. Magari lo fosse, ma morale. Perché le crisi economiche passano, invece quelle etiche sono più micragnose da superare.
Da sempre professore di Economia politica a Bologna e alla John Hopkins University, Zamagni è di una disponibilità assoluta. “Sono Zamagni, chi mi ha cercato”, quando uno sconosciuto lo chiama al cellulare. Valore riconosciuto nel mondo, consiglia i suoi ragazzi alla Federal Reserve (banca centrale americana), Bankitalia… Gli ultimi suoi libri prendono spunto dai momenti caldi della realtà. Il penultimo, “Disuguali”, lo scorso anno.
Ed ancora: in un mondo di irresponsabili cerca di aiutare a riflettere con “Responsabili. Come civilizzare il mercato”.
Nel 2015, in piena bolla finanziaria figlia dell’ingordigia, cerca di stimolare a capire con un vecchio adagio “Prudenza”. Dello stesso filone il lavoro precedente: “L’economia civile”.
I suoi testi sono piacevoli, precisi e divertenti: in puro stile Zamagni. Le sue conferenze sono uno spasso, soprattutto si capisce dove dovrebbe andare l’uomo.