• Chi siamo
  • Redazione
  • Collabora con noi
  • Pubblicità
  • Contatti
MENSILE DI POLITICA ECONOMIA CULTURA SPORT E COSTUME DELLE PROVINCE DI RIMINI E PESARO - TEL. 0541-611070
mercoledì, Giugno 4, 2025
27 °c
Rimini
27 ° Mar
27 ° Mer
  • Login
 
La Piazza | Notizie, Politica, Economia, Cultura e Società dalla Provincia di Rimini e Pesaro-Urbino
 
  • Politica
  • Economia
  • Ambiente
  • Cultura
  • Sport
  • Turismo
  • Eventi
  • Rubriche
    • CRONACA
    • DALLA NOSTRA TERRA
    • LA BUONA TAVOLA
    • L’OPINIONE
    • L’ALTRA PAGINA
    • VARIE
    • SPIEGA L’ESPERTO
  • Inchieste
No Result
View All Result
  • Politica
  • Economia
  • Ambiente
  • Cultura
  • Sport
  • Turismo
  • Eventi
  • Rubriche
    • CRONACA
    • DALLA NOSTRA TERRA
    • LA BUONA TAVOLA
    • L’OPINIONE
    • L’ALTRA PAGINA
    • VARIE
    • SPIEGA L’ESPERTO
  • Inchieste
No Result
View All Result
La Piazza | Notizie, Politica, Economia, Cultura e Società dalla Provincia di Rimini e Pesaro-Urbino
Home Economia

Economia. Ma il Pil è un alleato del buon clima

Redazione di Redazione
29 Ottobre 2021
in Economia, Senza categoria
Tempo di lettura : 3 minuti necessari
A A
Vignetta di Cecco

Vignetta di Cecco

Vignetta di Cecco

 

Tratto da lavoce.info

DI FRANCESCO RAMELLA, insegna “Trasporti” all’Università di Torino

Secondo Giorgio Parisi, il Pil non è una buona misura dell’economia e la sua crescita è in contrasto con la lotta al cambiamento climatico. Però sviluppo e riduzione della vulnerabilità agli eventi meteorologici estremi dipendono dal reddito dei paesi.

Un problema del breve periodo

Pochi giorni dopo essere stato insignito del premio Nobel per la fisica, Giorgio Parisi è intervenuto alla riunione parlamentare pre-Cop26 esprimendo anche una considerazione di natura economica: “il prodotto interno lordo dei singoli paesi sta alla base delle decisioni politiche, e la missione dei governi sembra essere di aumentare il Pil il più possibile, obbiettivo che è in profondo contrasto con l’arresto del cambiamento climatico”. È così. O per meglio dire, è così nel breve periodo, considerando invariati tutti gli altri fattori che influiscono sul livello di emissioni di gas serra. A parità di energia utilizzata e a parità di “intensità carbonica” ossia di quanta CO2 si produce per unità di energia consumata, quanto più cresce la produzione tanto più aumentano le emissioni e, quindi, tanto più si altera il sistema climatico. Vale anche l’opposto: se il Pil si riduce, calano le emissioni e il clima ne beneficia. Ne abbiamo avuta una chiara conferma nel corso del 2020: la forte limitazione delle attività economiche e della mobilità con le misure predisposte per limitare la diffusione del Covid-19 hanno determinato una riduzione del Pil mondiale di oltre il 3 per cento; nello stesso anno le emissioni di CO2 in atmosfera sono calate, come mai era prima successo, del 6,7 per cento.

Le conseguenze umane, oltre a quelle dirette della pandemia, sono state drammatiche: per la prima volta negli ultimi decenni è aumentato (di 120 milioni) il numero di persone che vivono in condizioni di povertà assoluta.

Pil e sviluppo umano

Parisi ha altresì sostenuto che “il Pil non è una buona misura dell’economia. Cattura la quantità ma non la qualità della crescita. Sono stati proposti molti indici diversi, tra cui l’indice di sviluppo umano”. Tuttavia, i due indicatori, se non proprio gemelli, sono parenti molto stretti: la correlazione tra di essi è molto forte.

Una delle ragioni è che, accanto alle misure relative all’aspettativa di vita e al livello di istruzione, l’indice di sviluppo umano ingloba anche il livello del reddito. Ma, anche qualora si ricalcoli l’indicatore escludendo quest’ultimo fattore, il quadro che emerge rimane in larga misura invariato. Si vive meglio là dove il Pil è più alto e viceversa.

Che si viva meglio dove il Pil è più alto è una considerazione generale valida anche in riferimento alla vulnerabilità climatica. Se da un lato, l’immissione in atmosfera di gas serra nel corso degli ultimi centocinquanta anni ha incrementato la frequenza di alcuni eventi estremi, dall’altro la crescita economica e lo sviluppo della conoscenza scientifica si sono rivelati vaccini efficacissimi nel ridurne l’impatto umano: al crescere del Pil, il numero di vittime si riduce drasticamente. Esemplare al riguardo è il caso del Bangladesh, uno dei Paesi ritenuti più a rischio a causa dell’aumento del livello del mare: mezzo secolo di sviluppo economico e buon governo lo hanno reso molto più resiliente di quanto non fosse fino agli anni Settanta. E negli Stati Uniti dagli anni Sessanta a oggi, grazie soprattutto alla diffusione degli impianti di condizionamento, la mortalità per eccessi di calore è diminuita del 75 per cento.

Il premio Nobel ha evidenziato la necessità di maggiori investimenti scientifici: non c’è dubbio che un paese ricco abbia la possibilità di destinare a tal fine maggiori risorse di uno povero. Ed è proprio grazie alla innovazione che i paesi ricchi hanno già fortemente ridotto le emissioni di inquinanti locali e, in misura più limitata, quelle di CO2 mostrando come si possa continuare a crescere e, al contempo, inquinare di meno. Un altro fronte che ha fatto registrare un’inversione di tendenza in alcuni dei paesi più ricchi è quello della biodiversità: mentre a livello globale tra il 1970 e il 2010 si è registrato un trend di forte peggioramento, in Europa occidentale il numero delle specie è cresciuto del 36 per cento.

L’importanza del clima e quella del Pil

Si può quindi concordare con Parisi quando dice che l’obiettivo dei governi non può essere quello di “aumentare il Pil il più possibile” ignorando tutto quello che l’indicatore non misura. Lascia assai perplessi invece l’affermazione che “se il Pil rimarrà al centro dell’attenzione, il nostro futuro sarà triste”. Accettare una diminuzione del nostro reddito per ridurre le emissioni è necessario, ma altrettanto importante è non dimenticare che anche in futuro le condizioni complessive di vita, soprattutto per i paesi più poveri, dipenderanno molto di più dalla crescita del reddito che non dalla evoluzione del clima.

Lavoce è di tutti: sostienila
Lavoce.info non ospita pubblicità e, a differenza di molti altri siti di informazione, l’accesso ai nostri articoli è completamente gratuito. L’impegno dei redattori è volontario, ma le donazioni sono fondamentali per sostenere i costi del nostro sito. Il tuo contributo rafforzerebbe la nostra indipendenza e ci aiuterebbe a migliorare la nostra offerta di informazione libera, professionale e gratuita. Grazie del tuo aiuto.

SOSTIENI LAVOCE

Articolo precedente

Provincia di Rimini. Covid: 58 nuovi positivi (41.825 il totale). Terapia intensiva: 1. Decessi: nessuno

Articolo seguente

Rimini. Vanzini: “Esiste ancora un po’ di buon senso. Il DDL Zan è stato fermato”

Redazione

Redazione

REDAZIONE LA PIAZZA

Articoli Collegati

Vignetta di Cecco
Economia

Dove ci porta il referendum sul Jobs act

4 Giugno 2025
Economia

RiminiWellness 2025, una grande annata: più 32 per cento… Più 30 per cento pubblico estero

4 Giugno 2025
Economia

Rimini. Il Gruppo Teddy apre le porte per “Knower”

3 Giugno 2025
Eventi

Rimini. Sgr Live, 15 spettacoli dal vivo all’arena Francesca da Rimini

3 Giugno 2025
Il prestigioso economista Stefano Zamagni
Eventi

Rimini. Tre incontri sul tema dell’Intelligenza Artificiale: Pier Cesare Rivoltella, Stefano Zamagni e Mario De Caro.

1 Giugno 2025
Cattolica

Cattolica. Finali Nazionali di Ginnastica Artistica #ASI il 7 e 8 giugno

30 Maggio 2025
Angelo Cucchiarini
Focus

Gabicce Mare-Gradara. Addio ad Angelo Cucchiarini, salvatore delle tradizioni della civiltà contadina

30 Maggio 2025
Misano, biblioteca
Cultura

Misano Adriatico. Biblioteca, Antonella Lattanzi presenta il libro il 25 maggio alle 11

22 Maggio 2025
Mostra più articoli
Articolo seguente
Gianfranco Vanzini

Rimini. Vanzini: "Esiste ancora un po’ di buon senso. Il DDL Zan è stato fermato"

Vignetta di Cecco

Provincia di Rimini. Covid: 40 nuovi positivi (41.865 il totale). Terapia intensiva: 1. Decessi: nessuno

Pesaro. Ricci e Vimini: «Candidiamo Pesaro per ospitare un evento del G7 nel 2024»

Riccione. G20 spiagge 2022, si farà a Riccione

Please login to join discussion

Ricerca articoli e archivi

No Result
View All Result

Articoli

gruppo292.com

Articoli recenti

  • Misano Adriatico. Via D’Annunzio, catrame al posto della pietra davanti al teatro Astra… 4 Giugno 2025
  • Rimini – San Marino. Valpharma Group per la scuola, chiuso con successo il progetto… 4 Giugno 2025
  • Rimini, andare per monumenti… il 7 e 8 giugno 4 Giugno 2025
  • Dove ci porta il referendum sul Jobs act 4 Giugno 2025
  • L’Italia è tra i paesi europei che richiedono un percorso più lungo per la cittadinanza: 10 anni 4 Giugno 2025
La Piazza | Notizie, Politica, Economia, Cultura e Società dalla Provincia di Rimini e Pesaro-Urbino

© 2025 .292-

La Piazza delle province di Rimini e Pesaro. Redazione : Piazza Gramsci, 34 - 47843 Misano Adriatico | p.iva 02540310402

  • Chi siamo
  • Redazione
  • Collabora con noi
  • Pubblicità
  • Contatti

Direttore Responsabile: Giovanni Cioria

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
No Result
View All Result
  • Home
  • Politica
  • Economia
  • Cultura
  • Sport
  • Turismo
  • Eventi
  • Rubriche
    • Cronaca
    • Dalla nostra terra
    • La buona tavola
    • L’opinione
    • L’altra pagina
    • Spiega l’esperto
  • L’inchiesta
  • Redazione
  • Pubblicità
  • Contatti

© 2025 .292-