Bacio di Rodin e scenografie in 3D.
Il Bacio di Paolo e Francesca nel Castello del
“Mito”, a cura di Ferruccio Farina e Sandro Parmiggiani, in programma
fino al 30 agosto prossimo a Palazzo Rubini Vesin nell’ambito del cartellone di
FRANCESCA2021.
Il capolavoro del maestro francese – fusione in bronzo della Fondazione Pierre
Gianadda, accompagnata da un percorso fotografico che ne narra la genesi e il
successo, e dalle fotografie del Maestro Vasco Ascolini realizzate al
Museo Rodin – prende vita davanti agli occhi del pubblico, stimolando le sue
percezioni. Il tutto per mezzo di un ologramma che visualizza l’opera in
3 dimensioni, basato sul sistema interattivo Touchless, che permette di
interagire orientandolo nello spazio ingrandendone a piacere i
particolari e ammirarlo in tutti gli aspetti con il semplice gesto delle
mani nell’aria.
“ La nostra azienda – ha spiegato Alice Buroni, architetto di “Stark,
creative design & advanced tecnologies”, nel corso della conferenza
stampa tenutasi questa mattina a Palazzo Rubini Vesin – svolge ormai da tanti
anni ricerche avanzate nel campo dello sviluppo hardware e software. Le
nostre tecnologie, basate sulla proiezione di ologrammi che riproducono in
maniera fedele superfici particolarmente ampie, hanno un duplice effetto. Da
un lato generano nello spettatore un effetto di immediato stupore. Attraverso
l’innovazione tecnologica si instaura un legame profondo tra opera e pubblico,
un rapporto più intimo e viscerale. Dall’altro lato il grande livello di dettaglio
permette di scoprire e visualizzare particolari inediti”.
“Una forte vocazione internazionale e uso intelligente delle nuove tecnologie
per la ricerca di tecniche narrative ed espositive diverse: sono queste le cifre
della mostra ‘Rodin a Gradara’ – spiega il curatore Ferruccio Farina,
ideatore e organizzatore di FRANCESCA2021 – La mostra è accompagnata
da un percorso fotografico che ne narra la genesi e il successo, e dalle
fotografie del Maestro Vasco Ascolini realizzate al Museo Rodin tra il 1995 e il
2001. Il Bacio di Rodin, pur trattando una vicenda che affonda le radici nella
Divina Commedia di Dante, non narra la peccaminosa lussuria causa della
punizione infernale, ma rappresenta la conclusione della mitica passione tra
Paolo e Francesca secondo l’interpretazione romantica, che a quei tempi era
molto sentita. Nel bacio di Rodin non c’è tragedia, ma il trionfo di un amore
indistruttibile finalmente compiuto, fuori dal tempo e dalle cose terrene.
Fissato in una dimensione paradisiaca”.
“Le tecnologie targate Stark – ha affermato il sindaco di Gradara, Filippo
Gasperi – contribuiscono a valorizzare ulteriormente uno degli appuntamenti
più rilevanti dell’offerta culturale ed artistica di Gradara per il 2021, anno
dantesco per eccellenza”.
La mostra, a cura di Ferruccio Farina e Sandro
Parmiggiani, espone un’unica opera originale – la fusione in bronzo de
Il Bacio di Rodin della Fondazione Gianadda – accompagnata da un
percorso fotografico che ne narra la genesi e il successo, e dalle
fotografie del Maestro Vasco Ascolini realizzate al Museo Rodin tra il
1995 e il 2001.
Oltre al Bacio, prezioso gioiello della Fondazione Gianadda, e alle foto del
Maestro Ascolini, la mostra ha come punti di forza le scenografie spettacolari
di “Stark, creative design & advanced tecnologies” sviluppate dal visual
designer Paolo Buroni: un’ambientazione “paradisiaca” dell’opera di Rodin, e
un ologramma che visualizza l’opera in 3 dimensioni, grazie al sistema
interattivo Touchless, che permette di interagire orientandolo nello spazio
ingrandendone a piacere i particolari e ammirarlo in tutti gli aspetti con il
semplice gesto delle mani nell’aria.
Il Bacio di Auguste Rodin è tra le più celebri e amate sculture dei
tempi moderni.
Inizialmente fu concepito nel 1880 come parte de “La Porte de l’Enfer”, opera
commissionata dallo stato francese per il Musée des Arts Décoratifs di Parigi,
progettata dallo scultore sul modello della porta del Paradiso di Ghiberti,
ove Paolo e Francesca sarebbero stati inseriti tra i personaggi danteschi
sofferenti e disperati come il conte Ugolino.
Terminato il gruppo scultoreo dei due giovani amanti, Rodin s’accorse che il
loro abbraccio d’amore assoluto e la loro passione ‘serena’ e non
peccaminosa che aveva creato, nulla aveva di infernale e decise perciò di
farne un’opera autonoma che titolò Il Bacio (Le Baiser). L’opera fu
commissionata dallo Stato francese per l’Esposizione Internazionale di Parigi
del 1889 e diverrà il capolavoro dell’artista.
Tra le sue tante sculture a base di baci, abbracci, passione sensuale ed
erotismo, ha riservato solo al Bacio di Paolo e Francesca l’aura
incantata, senza traccia di vizio o di peccato , che lo caratterizza.
Come annotava nel 1902, lo scrittore cecoslovacco Rainer Maria Rilke,
il Bacio di Rodin ha la “capacità di trasformare il transitorio in eterno… Ecco
perché si ha l’impressione che la beatitudine di questo bacio sia ovunque
diffusa nei due corpi; è come un sole che sorge e la sua luce si posa ovunque”.
Il Bronzo Gianadda
La mostra espone un’unica opera originale, la fusione in bronzo de Il
Bacio di Rodin della Fondazione Gianadda, accompagnata da un percorso
fotografico che ne narra la genesi e il successo.
Le fotografie e le opere, salvo diversa indicazione, sono conservate al
Museo Rodin, Parigi, alla Tate Gallery, Londra, e nell’archivio di Vasco
Ascolini, Reggio Emilia.
Il Bacio, Le Baiser, 1886
Fusione in bronzo realizzata tra il 1898 e il 1918 dalla Fonderie F.
Barbedienne, Parigi, da un gesso del 1898. Proprietà: Collezione Fondation
Pierre Gianadda, Martigny, Svizzera. Acquisto da asta pubblica, Londra, 1982.
Provenienza: Madame Maud Roxby; acquistato da suo padre alla Marlborough
Fine Art, Londra.