Chi scrive la mattina del 25 agosto, attorno alle 10, percorre la Riccione Tavoleto.
A Misano Cella, i coperchi dei tombini sono alzati, come sempre durante gli acquazzoni.
Dopo la rotonda della Ducati, con sorpresa, osserva troppo acqua sulla carreggiata verso Riccione.
Il cordolino della ciclabile fa da sponda alla strada provinciale… la sostanza è che la strada diventa un fiumiciattolo.
Giunto all’inizio del cavalcavia sull’autostrada si ferma. Lì c’è una depressione con almeno 30 centimetri di pioggia.
Preoccupato, si ferma, fa una manovra azzardata e si avvia verso la zona artigianale Santamonica, pensando di arrivare a Misano Mare lungo la parallela all’autostrada. Ma nell’incrocio che porta verso lo stradone si è formato un piccolo laghetto.
Altra inversione, di nuovo la Riccione-Tavoleto verso la Cella per fare via San Giovanni e giungere a destinazione nel capoluogo.
Qui i coperchi dei tombini dopo la chiesa sono sollevati e l’acqua fuoriesce.
Giunto a Misano Mare, la pioggia scema e piano piano tutto ritorna alla normalità.
Gli amministratori a Misano Mare avevano chiuso via Garibaldi: troppa acqua nel sottopasso.
Il piccolo temporale dovrebbe essere un campanello di allarme per andare alle cause: pulire i tombini, ad esempio.
Insomma, cercare di fare qualcosa, perché con una pioggia vera sarebbe un disastro.