All’ospedale Infermi di Rimini è stato chiuso il reparto COVID Flaminio gestito dalla dottoressa Raffaella De Giovanni e da una équipe composta da professionisti afferenti a più unirà operative. La componente infermieristica è stata coordinata dalla dott.sa Laura Severini e il percorso del paziente è stato ottimizzato grazie al contributo del casemanager Angelo Maglie.
Il reparto era stato aperto il 20 agosto scorso con 29 posti letto più 4, che venivano tenuti come “tesoretto” per i momenti di massimo picco.
Inizialmente era sede di reparto “filtro”, poi ha svolto funzione di bassa intensità e successivamente sono state allestite fino a 29 postazioni di area subintensiva, grazie al prezioso contributo dell’Ufficio Tecnico e dell’Ingegneria Clinica, che avevano previsto anche una camera per pazienti sottoposti a trattamento dialitico. Dal 15 ottobre 2020 al 15 maggio 2021 ,il reparto ha ricoverato quasi mille pazienti covid positivi.
Con la dimissione degli ultimi pazienti, rimangono in ospedale 6 posti letto di “filtro” nell’ambito della Medicina 1 del dott. Giorgio Ballardini e stanze filtro nei reparti chirurgici.
I prossimi pazienti COVID positivi saranno accolti presso il reparto delle Malattie Infettive, che ha sempre garantito una massima collaborazione fin dalle prime fasi.
Rimane comunque operativa anche la terapia subintensiva della Medicina d’Urgenza.
“Sono onorata dell’incarico che ho ricevuto di organizzare il Flaminio, realtà fortemente voluta e creata dalla collaborazione della Direzione con i clinici e alimentata e sostenuta dalla generosità e dall’impegno di tutti gli operatori – commenta la dott.ssa Raffaella De Giovanni, che da domani torna a fare il direttore dell’unità operativa di Medicina Interna di Cattolica- L’obiettivo di tutti è sempre e solo stato quello di prenderci cura dei nostri pazienti e sostenere le loro famiglie. Ringrazio la Pneumologia e le Medicine di Cattolica, Novafeltria, Rimini, Riccione e Santarcangelo, per il contributo incondizionato e continuo”.
“Il reparto Flaminio – afferma il direttore del presidio ospedaliero dottoressa Francesca Raggi – ha rappresentato la massima espressione del lavoro di squadra promosso dai clinici in prima persona, mossi dalla volontà di mettere a frutto l’esperienza della prima ondata e di mettersi in gioco come professionisti e come esseri umani.
A nome mio e di tutta l’Azienda va un ringraziamento speciale a tutti i colleghi che non hanno mai fatto mancare il proprio contributo e che, al di là della paura, hanno buttato insieme il cuore oltre l’ostacolo”.