di Fabio Ronci, presidente della Banca Popolare Valconca
In risposta della comunicazione del Dott. Vanzini vorrei precisare quanto segue.
Nessuno ha inteso tacitare il Dott. Vanzini, già membro del Consiglio di Amministrazione di Banca Carim, che dovrebbe essere persona informata sul cosa, sul come e sul quando succede in casi analoghi, in considerazione delle stringenti normative statali e sovranazionali cui è assoggettato il sistema bancario.
Egli può, anzi deve, fornire una corretta informazione evitando di compromettere la reputazione della banca ed i rischi operativi e di mercato che ne conseguono.
Dopo le sue prime esternazioni è stato ospitato in sede, che è sempre aperta a tutti gli azionisti, ed ha potuto valutare nel colloquio i razionali della fusione; il rischio sulla continuità e le ragioni che hanno indotto al percorso aggregativo.
Quanto all’estinzione formale di BPV cui lega il fondamento delle sue esternazioni, il risultato della incorporazione e quello, secondo le intese, di conservare attraverso le insegne, la garanzia dei posti di lavoro e dell’economia locale, l’attività della struttura così come sta operando e opererà.
La responsabilità che il Dott. Vanzini assume è quella di condurre acriticamente al no gli azionisti senza proporre, fondatamente, la soluzione alternativa, soprattutto dopo il 6.10.22 quando il processo valutativo e gli atti ed i documenti relativi, sono stati pubblicati a disposizione di chiunque.